La fotografia
Fotografia
FOTOGRAFIA
Fotografare:...che passione!
L'hobby per la fotografia è sempre stato una mia antica passione.
L'ho coltivato intensamente sin dalla più giovane età.
Si potrebbe dire che sono venuto grande a pane e rullini.
La mia prima macchina fotografica fu una biottica 6x6, la Yashica Mat (clone della Rolleiflex) donatami da un carissimo cugino, appassionato di fotografia e parecchio più avanti d'età, che mi trasmise i primi rudimenti. Credo che imparare a fotografare col medio formato sia stata una buona palestra.Con gli anni ho sperimentato diversi sistemi: Canon (la mia prima reflex 35mm fu proprio una Canon Ftb che cedetti ad un mio amico che la conserva ancora), Olympus, Pentax, Contax, Rollei, Hasselblad e Nikon.
Ho finito poi, già parecchio tempo fa, con l' orientarmi ad usare quasi esclusivamente reflex ed ottiche Nikon e mantenerle per un semplice motivo: è il sistema con cui, senza svenarmi, ho potuto passare dall'analogico al digitale mantenendo la compatibilità ed ottenendo sempre ottimi risultati ed una grande affidabilità in diverse condizioni di impiego. Trovo le Nikon macchine robustissime, con un notevole parco ottiche di alta qualità e col più vasto mercato dell'usato in cui poter trovare ottime occasioni per ogni borsellino. Peccato che la casa giapponese non abbia dotato tutte le proprie fotocamere della possibilità di utilizzare anche le ottiche pre-AI. Una scelta che trovo incomprensibile e che mi ha obbligato, come si legge più avanti, ad altre soluzioni per poterle impiegare senza lasciarle ad ammuffire in cantina.
L'ho coltivato intensamente sin dalla più giovane età.
Si potrebbe dire che sono venuto grande a pane e rullini.
La mia prima macchina fotografica fu una biottica 6x6, la Yashica Mat (clone della Rolleiflex) donatami da un carissimo cugino, appassionato di fotografia e parecchio più avanti d'età, che mi trasmise i primi rudimenti. Credo che imparare a fotografare col medio formato sia stata una buona palestra.Con gli anni ho sperimentato diversi sistemi: Canon (la mia prima reflex 35mm fu proprio una Canon Ftb che cedetti ad un mio amico che la conserva ancora), Olympus, Pentax, Contax, Rollei, Hasselblad e Nikon.
Ho finito poi, già parecchio tempo fa, con l' orientarmi ad usare quasi esclusivamente reflex ed ottiche Nikon e mantenerle per un semplice motivo: è il sistema con cui, senza svenarmi, ho potuto passare dall'analogico al digitale mantenendo la compatibilità ed ottenendo sempre ottimi risultati ed una grande affidabilità in diverse condizioni di impiego. Trovo le Nikon macchine robustissime, con un notevole parco ottiche di alta qualità e col più vasto mercato dell'usato in cui poter trovare ottime occasioni per ogni borsellino. Peccato che la casa giapponese non abbia dotato tutte le proprie fotocamere della possibilità di utilizzare anche le ottiche pre-AI. Una scelta che trovo incomprensibile e che mi ha obbligato, come si legge più avanti, ad altre soluzioni per poterle impiegare senza lasciarle ad ammuffire in cantina.
Recentemente ho gettato più di uno sguardo al mondo delle mirrorless, in particolare alle Fujifilm che ritengo davvero ottime anche se di formato APS-C, in quanto leggere, robuste e con un interessante parco ottiche, molto luminose e di qualità, soprattutto quelle a focale fissa. Nel FF (full frame) mirrorless ho optato per Sony che è un marchio di eccellenza ( i sensori Sony dotano anche le Nikon) in quanto consente, per via del tiraggio, di poter utilizzare tramite adattatori un notevolissimo parco obiettivi d'epoca, sia con passo a vite (M42/Pentax piuttosto che LM39), con attacco Exacta, ma anche vecchi Nikkor pre-AI e così via.
(Un professionista di fotografia ci vive, un amatore con la fotografia si svena).
In realtà la scelta del marchio fotografico è quasi sempre dettata da questione di pelle o simpatia. Tutte le case che ho menzionato, ma anche altre come Leica, Pentax, Minolta ad esempio, fanno ottimi prodotti in grado di assicurare prestazioni elevatissime.
Conservo gelosamente le mie Rollei analogiche tra cui la biottica 6x6 con un Planar 3.5F che è una perla di obiettivo ed una vecchia Hasselblad che ne ha viste di tutti i colori.
Oramai, come la stragrande maggioranza delle persone, mi sono ( anche se non totalmente) convertito al digitale. Custodisco il vecchio corredo analogico che ogni tanto mi diverto a far scattare, per non farlo arrugginire del tutto. Anzi, con la vecchia Hasselblad ci ho fatto anche un libro, tutto rigorosamente prodotto con le vecchie, care pellicole 120 ( Per antiche pietre)
Confesso che, tutte le volte, mi prende una certa nostalgia nel tenere in mano questi blocchi di metallo che intristiscono, armarne l'otturatore per trarne il solido "clic". Il digitale li ha relegati ai margini. Tuttavia, a mio avviso, si imparava di più quando bisognava spendere per vedere i risultati dei propri scatti, piuttosto che oggi che si producono milioni di immagini usa e getta a costo zero e che finiscono sui monitor per essere dimenticate tra le cartelle sparse nei dischi fissi dei PC.
Ma non credo abbia più molto senso parlare sulla differenza tra digitale ed analogico.
E' un pò come parlare di quando le auto non erano dotate di aria condizionata e servosterzo ed il traffico non era quello di oggi.
I tempi sono cambiati e noi - almeno un po' - con loro.
In realtà la scelta del marchio fotografico è quasi sempre dettata da questione di pelle o simpatia. Tutte le case che ho menzionato, ma anche altre come Leica, Pentax, Minolta ad esempio, fanno ottimi prodotti in grado di assicurare prestazioni elevatissime.
Conservo gelosamente le mie Rollei analogiche tra cui la biottica 6x6 con un Planar 3.5F che è una perla di obiettivo ed una vecchia Hasselblad che ne ha viste di tutti i colori.
Oramai, come la stragrande maggioranza delle persone, mi sono ( anche se non totalmente) convertito al digitale. Custodisco il vecchio corredo analogico che ogni tanto mi diverto a far scattare, per non farlo arrugginire del tutto. Anzi, con la vecchia Hasselblad ci ho fatto anche un libro, tutto rigorosamente prodotto con le vecchie, care pellicole 120 ( Per antiche pietre)
Confesso che, tutte le volte, mi prende una certa nostalgia nel tenere in mano questi blocchi di metallo che intristiscono, armarne l'otturatore per trarne il solido "clic". Il digitale li ha relegati ai margini. Tuttavia, a mio avviso, si imparava di più quando bisognava spendere per vedere i risultati dei propri scatti, piuttosto che oggi che si producono milioni di immagini usa e getta a costo zero e che finiscono sui monitor per essere dimenticate tra le cartelle sparse nei dischi fissi dei PC.
Ma non credo abbia più molto senso parlare sulla differenza tra digitale ed analogico.
E' un pò come parlare di quando le auto non erano dotate di aria condizionata e servosterzo ed il traffico non era quello di oggi.
I tempi sono cambiati e noi - almeno un po' - con loro.
Windows
Finestre dal mondo...
Per una biblioteca fotografica....
Un vero appassionato di fotografia dovrebbe investire ( e non poco) anche in cultura fotografica.
Non è sufficiente comprare una buona macchina, dei buoni obiettivi e poi postare sui social forum in attesa che qualcuno commenti con un " I like ". Bisogna andare per mostre e leggere molto. Studiare i grandi autori e le loro opere. Dotarsi di una biblioteca adeguata. Questi alcuni dei capolavori editoriali fotografici che mi sentirei di suggerire.
- Henri Cartier-Bresson, di chi si tratta? - ed. Contrasto
- John Hedgecoe - Fotografare - ed. Mondadori
- Ernst Haas - La creazione - ed. Garzanti
- Kodak - Fotografia arte e tecnica - ed. Curcio
- Andrej Tarkovskij - Luce istantanea - ed. EM
- Gianni Berengo Gardin - ed. Contrasto
- Stanley Kubrik - Fotografie 1945-1950 ed Giunti
- 50 icone della fotografia - ed Taschen
- Life - I grandi fotografi - ed Contrasto
- Leonard Freed - Io amo l'Italia - ed Admira
- The Family of Man - The Museum of Modern Art N.Y.
- Italo Zannier - Storia e tecnica della Fotografia - ed. Hoepli
- Barthes - La camera chiara - ed. Einaudi
- Susan Sontag - Sulla fotografia - ed. Einaudi
- Walther Benjamin - Piccola storia della fotografia - ed. Skira
- Luigi Ghirri - Lezioni di fotografia - ed. Quodlibet
- Rosalind Krauss - Teoria e storia della fotografia - ed B. Mondadori