© salvatore benvenga - www.bensaver.it - Max Euwe (Watergraafsmeer 20/5/1901-Amsterdam 26/11/1981) - V° Campione del mondo (1935-1937) - Tranquillo professore di matematica, l'olandese Machgielis (Max) Euwe può essere paragonato al il più classico degli outsider che spodesta il campione invincibile. Nessuno si attendeva difatti che un giocatore di ottimo livello (campione olandese a venti anni), ma certamente lontano dalle caratteristiche sovrumane di Capablanca o Alechin, potesse conquistare il titolo mondiale a spese del leggendario Alechin. Nato in un villaggio, oggi inglobato come quartiere di Amsterdam, a sei anni apprese il gioco degli scacchi da sua madre. E per tutta la sua vita scacchi e matematica - in cui conseguì la laurea - furono le sue grandi passioni. Non era uno scacchista professionista in senso stretto, dato che si manteneva come insegnante di matematica nella scuola pubblica olandese. Il fatto che finì col trovarsi di fronte ad Alechin nella sfida per il titolo dipese solo in parte dal fatto che Euwe avesse raggiunto (pur perdendo di misura) ottimi risultati nei matches individuali sia contro Alechin stesso nel 1927, che contro Capablanca (nel 1931), sia in quelli contro Bogoljubov (1928) che Flohr(1933) quest’ultimo match era finito in parità. Ma fu anche conseguenza dell’accettazione da parte della Federazione Olandese di scacchi alle condizioni poste dal campione del mondo in carica per lo svolgimento della sfida. A quel tempo infatti era il detentore che dettava le regole e modalità perché uno sfidante potesse presentarsi davanti alla scacchiera. Alechin si era appena disfatto di Bogoljubov - in due sfide successive - con risultati alquanto perentori e non era il caso di vederselo riproporre come sfidante per la terza volta. Euwe rappresentava una sfida tutto sommato tranquilla, considerato peraltro che l’olandese aveva perduto il match (+2 -3 = 5) contro Bogoljubov. E difatti, l’opinione generale era che il talentuoso franco-russo avrebbe fatto a brandelli il professore olandese. E l'avvio del match, iniziato ad Amsterdam il 3 ottobre 1935, rispettò i pronostici: dopo le prime sette partite, Alechin conduceva per cinque punti a due (+4 -1 =2). Ma lentamente le cose cominciarono a prendere una strana piega, facilitate dal deterioramento progressivo di attenzione e lucidità con cui Alechin gestiva il match. Incapace di controllarsi nel bere e nel mantenersi in buona efficienza psicofisica, Alechin,peraltro sofferente di cuore, si fece rimontare, tanto che a tre turni dalla fine Euwe era in vantaggio. A nulla servirono gli sforzi disperati e confusi del campione in carica di vincere la resistenza ferrea oppostagli da un Euwe sempre più convinto dei propri mezzi. Sicché le ultime tre patte consegnarono la corona al quieto professore olandese. In quella circostanza fu lo stesso Alechin, con grande sportività, a proclamarlo davanti alla scacchiera campione del mondo ed augurargli lunga vita. Esattamente due anni dopo, il 5 ottobre del 1937, un Alechin rigenerato e motivatissimo, riebbe la possibilità della rivincita, peraltro prevista dalle clausole della sfida del 1935. Il match, su trenta incontri, si decise già alla venticinquesima partita ed Euwe riconsegnò lo scettro con la stessa eleganza con cui l'aveva conquistato. Il dottor Euwe, diplomatosi in ragioneria prima di conseguire la laurea in matematica, andrebbe additato come esempio di fair-play, onestà intellettuale, equilibrio, sportività. Studioso ed autore sia di libri che di articoli scacchistici, stava alla scientificità del gioco tanto quanto Alechin alla artisticità dello stesso o Capablanca alla sua naturalezza. Era anche ottimo pugile, aviatore, ed abile nuotatore. Dopo la guerra chiese un'aspettativa di cinque ani per dedicarsi esclusivamente agli scacchi, ma i suoi risultati non furono più all'altezza dei precedenti. Sposato, con figli, Euwe visse una vita assolutamente equilibrata e felice. Ha svolto anche una intensa attività pubblicistica per riviste e giornali. Affabile e di buone maniere, alto e dai lineamenti regolari, incarnava l’icona del professore bravo, gentile e di bell’aspetto. Assunse, quasi per destino scritto, la carica di Presidente della Fide dal 1971 al 1981, anno della sua morte. Toccò a lui il difficile compito di negoziare con Fischer i termini per la "sfida del secolo" contro Spassky disputatasi a Reykjavik nel 1972. Un compito assai difficile che svolse con tatto ed equilibrio riuscendo a lasciare alla storia l’evento scacchistico che - mai come prima e forse anche come dopo - riuscì a trascinare intere folle ad appassionarsi al nobile gioco degli scacchi. www.bensaver.it 1935 Euwe – Alechin 9 8 13 1937 Alechin – Euwe 10 4 11 Bibliografia: M.Euwe - Trattato di scacchi - Harold Schonmberg - I grandi maestri degli scacchi Al Horowitz - I campioni del mondo di scacchi Chicco-Porreca - Dizionario Enciclopedico degli scacchi Kasparov-Plisetsky: I miei grandi predecessori Sfide per il titolo       V       P        N Euwe - Botvinnik : 1931 guarda le partite mondiali scarica le partite vinte