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Alexander Alechin
(Mosca 1/11/1892 - Lisbona 25/3/1946)
- IV° Campione del mondo (1927-35), (1937-46) -
Come scrive Kotov, Alechin (Alekhine secondo la traslitterazione francese) non fu un bambino prodigio, ma il suo
sviluppo scacchistico si modellò su quello personale. Proveniente da famigia agiata, prese lezioni da Duz-
Hotimirsky, che in seguito commentò ironicamente che quelle lezioni spiegavano i difetti del gioco di Alechin.
Nominato Grande Maestro al grande Torneo di Pietroburgo del 1914, dove si classificò terzo dopo Lasker e
Capablanca, nel 1920 vinse il primo campionato di scacchi sovietico a Mosca. Nel 1921 sposò la giornalista svizzera
Anna Rueg con cui si trasferirà a Parigi. Non tornò più in Russia. Si laureò in legge alla Sorbona nel 1929.
Ad Alechin vanno ascritte due grandissime virtù, molto rare nei campioni, la capacità di severa autocritica ed una
ferrea forza di volontà nel cercare di limare i propri difetti. Saranno queste due caratteristiche che plasmeranno la
sua straordinaria capacità artistica sulla scacchiera. Era dotato di una visione combinativa fuori del comune,
anch'essa frutto di analisi e ricerche profondissime su cui nessuno aveva esplorato quanto lui.
D'altra parte egli stesso lasciò scritto che considerava gli scacchi un'arte e non un gioco.
Molto colto - parlava una mezza dozzina di lingue - di imponente statura e con gli occhi azzurri, possedeva una
memoria fuori dal comune. Capablanca disse di lui "Conosce certamente a memoria tutte le partite giocate dai
Grandi Maestri". Sulla sua vita gravano due grandi enigmi: il continuo sottrarsi alla rivincita chiesta da Capablanca
e l'accusa di collaborazionismo con l'apparato del Terzo Reich durante l'occupazione tedesca della Francia. Aveva
abbandonato la Russia nel 1921, dopo i fatti che seguirono la rivoluzione d'ottobre.
Quando si sedette di fronte a Capablanca, a Buenos Aires il 17 settembre 1927, per il match mondiale aveva
studiato tutte le partite del grande cubano. Riuscì ad imporgli una patta dietro l'altra, minando la sicurezza del suo
illustre avversario, tanto che, dopo venti incontri, il punteggio era di +3 -2 =15 in suo favore. Il match si concluse
il 29 novembre, dopo settantaquattro giorni di dura lotta tra titani, col risultato di +6 -3 =25. Capablanca si rese
conto che mentre Alechin aveva colto quasi tutte le occasioni favorevoli, lui se ne era fatte sfuggire tante da poter
vincere due match. L'esperienza fu un tesoro che non riuscì però a capitalizzare dato che Alechin gli negò la
possibilità della rivincita.
Alechin disse: " Il risultato mi ha ricompensato delle fatiche e coronato le mie aspirazioni".
Difeso il titolo contro Bogoljubov, perse inaspettatamente nel 1935 contro il professore olandese Max Euwe,
nonostante che le prime fasi del match fossero disastrose per lo sfidante. La causa della sconfitta va ricercata nel
continuo alternarsi di stati di ubriachezza manifesta (Alechin era diventato un alcolista), ed il risultato finale che
laureò Euwe campione del mondo (+9 -8 =13) rivelò che Alechin non era più un titano invincibile.
Dopo due anni, con inizio il 5 ottobre 1937, si svolse il match di rivincita. Alechin aveva abbandonato (almeno
durante il match) il bere ed il fumo e s'impose per +10 -4 =11, riprendendosi la corona mondiale. Lo scoppio della
seconda guerra mondiale sconvolse l'Europa e Alechin fu costretto a peregrinare. Come altri geniali scacchisti era
un tipo solitario, egocentrico e poco amato dagli altri. Consumò quattro matrimoni ed innumerovoli bottiglie di
brandy. Si dice che una volta, ubriaco all'inverosimile, abbia perfino scambiato il pavimento della sala del torneo
per un vespasiano.
Fu trovato cadavere da un inserviente nella sua stanza d'albergo a Estoril (Lisbona), proprio la mattina in cui
avrebbe dovuto presentarsi davanti ad una commissione per essere ascoltato sui sospetti di collaborazionismo con
l'apparato politico nazista.
La salma fu trasferita nel 1956 a Parigi nel cimitero di Montparnasse dove, il 15 marzo del 1956, con una solenne
cerimonia, presente anche il Presidente della Fide, Folke Rogard, fu inaugurato il monumento " Al genio
scacchistico di Russia e Francia".
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1927
Alechin – Capablanca
6
3
25
1929
Alechin – Bogoljubov
11
5
9
1934
Alechin – Bogoljubov
8
3
15
1935
Euwe – Alechin
9
8
13
1937
Alechin – Euwe
10
4
11
Bibliografia:
•
A.Kotov - Alekhine -
•
Harold Schonmberg - I grandi maestri degli scacchi
•
Al Horowitz - I campioni del mondo di scacchi
•
Chicco-Porreca - Dizionario Enciclopedico degli scacchi
•
Kasparov-Plisetsky: I miei grandi predecessori
•
M.Timofeev - Alekhine:Capablanca, B.Aires 1927
Sfide per il titolo V P N
Alechin - Capablanca : 1927
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