Gli Dei Minori : i Grandi Maestri degli Scacchi non diventati campioni del Mondo
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Salvatore Benvenga CHESS Page
Sebbene il risultato di maggior prestigio sia stata la sfida con Botvinnik nel 1951 per il titolo mondiale, finita in parità (+5 -5 =14), la sua carriera è stata tra le più luminose della storia degli scacchi. David Bronstein, di famiglia ebrea, imparò a giocare a scacchi prestissimo, intorno ai 6 anni, a Kiev, dove la famiglia si era trasferita. Nel 1938 vinse il campionato studentesco ed, appena sedicenne, strabiliò tutti al campionato ucraino, dove era stato convocato come riserva, finendo secondo con 11,5 punti su 17 dietro a Boleslavskij. Questo risultato gli valse il titolo di Maestro, diventando il più giovane scacchista ad aver conseguito tale titolo. Purtroppo la parentesi bellica impedì a David di applicarsi seriamente al gioco. Nel 1941 davanti all’avanzata delle forze tedesche dovette abbandonare Kiev e finì rifugiato in Georgia, esentato dal servizio militare a causa della forte miopia. Suo padre, invece, trascorse un periodo nel gulag da cui tornò molto provato. Nel 1945 fu invitato a stabilirsi a Mosca e la sua ascesa in campo scacchistico pareva inarrestabile. Una serie di risultati impressionanti (primo nella semifinale Campionato Urss del 1945, terzo nel XIV Campionato, primo l'anno successivo e 1-2 con Kotov nel 1948. Nel 1950, al torneo dei candidati, liquidò nientemeno che Keres e - nello spareggio successivo - Boleslavskij, per approdare alla sfida contro Botvinnik. Tra i due non correva buon sangue. Botvinnik non voleva sentire neppure pronunciare il nome di Bronstein e questi, di Botvinnik, pensava tutto il male possibile. Probabilmente l’incidente occorso durante la seconda partita del match mondiale sul malinteso (vero o presunto) relativo alla messa in busta della mossa e raccontato da Botvinnik in un suo libro fu una delle cause. Max Euwe lo definì "co-campione del mondo" dopo il match in cui, per regolamento, Botvinnik riuscì a conservare il titolo che sembrava compromesso a due partite dalla fine.  La cosa che lascia perplessi è che lo stesso Bronstejn ammette che non ambiva a diventare Campione del Mondo. Può essere concepibile un percorso così duro come la selezione del torneo dei candidati, per giungere a contendersi l’alloro mondiale e accontentarsi di uscire imbattuto sapendo già che il regolamento assegna al detentore il titolo in caso di parità? Comunque sia le cose andarono così e queste sono le dichiarazioni che Bronstein ( e la moglie) rilasciarono. ( In seconde nozze David sposò Tatjana, figlia del grande maestro Igor Boleslavskij e suo vecchio e caro amico, deceduto nel 1977.) In un bellissimo quanto divertente articolo (NIC 2011/3) Genna Sosonko mette a confronto Tal e Bronstein concludendo che entrambi avevano lo stesso modo di accostarsi agli scacchi: talentuoso e magico. Entrambi amanti del gioco lampo (Bronstein fu promotore dell’inserimento di tornei a cadenza rapida), entrambi poco curanti del valore del denaro. Sosonko scrive che Bronstein non si è mai liberato dal ricordo del match con Botvinnik. Non ha mai acquisito un’importante qualità personale: la capacità di cancellare e liberarsi dai tormenti del passato. Tecnicamente il gioco di Bronstein è un misto di solida strategia e incredibili trovate tattiche. Interessante il fatto che nei lontani anni ‘70 in Italia, la Mursia iniziò a pubblicare una collana chiamata i “Quaderni di scacchi - I grandi giocatori”. Che io sappia ne uscirono solo due volumi, poi l’iniziativa editoriale fu interrotta. Il primo volume era dedicato a David Bronstejn, il secondo al giovane Karpov appena diventato sfidante di Fischer (l’incontro come si sa non avverrà e Karpov fu incoronato d’ufficio). Nella prefazione al libro “L’apprendista stregone” si trovano numerosi aneddoti, il più divertente di tutti, a mio parere, e diventato poi un comune modo di dire tra gli scacchisti russi di quell’epoca, racconta di un incontro tra Bronstejn e Smyslov in cui fu concordata la patta dopo poche mosse. Intervenne un furibondo funzionario della federazione pretendendo che continuassero a giocare dato che erano pagati per farlo. La risposta di Bronstejn fu degna di una battuta teatrale: “ Crede davvero che per tre rubli al giorno mi metta ad attaccare Smyslov ?”.
David Ionovic Bronstein
Belaja Tserkov, Ucraina, 19/2/1924 - Minsk 5/12/2006
Bibliografia: Chicco-Porreca - Dizionario Enciclopedico degli scacchi Harold Schonmberg - I grandi maestri degli scacchi Al Horowitz - I campioni del mondo di scacchi Bronstejn-Furstenberg - L’apprendista stregone
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