© salvatore benvenga - www.bensaver.it
Professore di matematica al Friederich Gymnasium di Breslavia, ottenne, pur iniziando tardi l'attività agonistica
(dopo i trent’anni), straordinari successi scacchistici e fu considerato uno dei massimi giocatori dell'epoca. Vincitore di
numerosi tornei, tra cui quello importantissimo di Londra 1851 che di fatto gli conferì la nomea di campione del
mondo. Si ripetè sempre a Londra nel 1862, a Baden-Baden nel 1870 e Lipsia nel 1876.
Alto e di corporatura massiccia, possedeva uno sguardo bonario ed un sorriso gentile che suscitava simpatia.
Fu forse l'unico giocatore di scacchi che non ebbe nemici. Fino all'avvento di Morphy, da cui fu sconfitto a Parigi nel
1858, e successivamente di Steinitz, da cui fu sconfitto seccamente a Londra nel 1866, Anderssen non conobbe rivali.
Fu considerato, nel periodo che grosso modo va dal 1851 al 1866, il primo giocatore al mondo, oscurato solo da
Morphy.
Curiosamente non lasciò nulla di scritto sulle proprie partite o trattati di scacchi. Si limitava a giocare e basta.
Forse - come annota poeticamente Canal - il gioco costituiva un’evasione dal tedio giornaliero della sua monotona vita
d’insegnante e “fonte di illusioni contrapposte ai tristi riflessi del suo mestiere”.
Lo stesso Anderssen scrive che tutto quello che aveva imparato sugli scacchi lo doveva alle partite tra il
francese La Bourdonnais (che trascorreva sette giorni su sette al Café de la Régence a giocare a scacchi) ed il
reverendo irlandese Mc Donnell, entrambi di poco posteriori a Philidor.
Anderssen contribuì a spostare in Germania l’epicentro scacchistico mondiale in quel momento storico ancorato
in Inghilterra, dove era approdato dopo essere passato per la Francia . Lui e Tarrasch - due titani -
rivitalizzarono l’orgoglio tedesco prima che boemi, prussiani, polacchi, russi ed americani dominassero la scena.
In Germania, intorno al 1830, e precisamente a Berlino, era attivo un gruppo noto come le Pleiadi che contribuì
alla nascita di numerosi circoli scacchistici. Fondatore e direttore delle Pleiadi era un professore di matematica al
ginnasio di Berlino, il dottor Ludwig Bledow che nel 1846 fondò la prima rivista di scacchi tedesca, la Deutsche
Schachzeitung. Tutto ciò per dire che, da un movimento organizzato e ben strutturato, è sempre lecito attendersi la
nascita di qualche campione, come di fatto avvenne.
Lo stile di gioco di Anderssen è tipicamente romantico, intendendosi con questo appellativo uno stile
caratterizzato da violenti attacchi, sacrifici di pezzi per scardinare le difese avversarie, combinazioni vertiginose.
Persona oltremodo affabile e di buone maniere era straordinariamente aggressivo nel suo stile di gioco romantico e
pirotecnico. I suoi sacrifici suscitavano stupore e ammirazione. La sua partita contro Kieseritzky nel 1851 in una partita
amichevole giocata a Londra, " l'Immortale", è pubblicata su centinaia di libri di scacchi . L’altra gemma lasciata ai
posteri è detta la “Sempreverde”, giocata contro Dufresne nel 1853 a Berlino.
Che Anderssen fosse in pectore il campione del mondo ( o per meglio dire: il migliore scacchista del mondo in
un certo periodo di tempo) se si eccettua la parentesi di Morphy non lo si discute. Tant’è che Steinitz, proprio dopo
averlo sfidato e vinto nel 1866, tirò le somme e si autoproclamò erga omnes campione del mondo.
In realtà sappiamo che fino al 1886 (vent’anni dopo quindi) con la sfida Steinitz - Zukertort non si può parlare di
campione del mondo ufficiale.
Morì per un attacco cardiaco e, nel maggio dello stesso anno, due mesi dopo la morte gli fu dedicato un
necrologio lungo ben diciannove pagine sulla Deutsche Schachzeitung.
Karl Ernst Adolf Anderssen
Breslavia 6/7/1818 - 13/3/1879
Bibliografia:
Chicco-Porreca - Dizionario Enciclopedico degli scacchi
Harold Schonmberg - I grandi maestri degli scacchi
Al Horowitz - I campioni del mondo di scacchi
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