© Salvatore Benvenga 2016
PORST 55mm f/1,2
Il più luminoso dei Porst
Dici
Porst
ma
si
dovrebbe
scrivere
Cosina,
la
nota
produttrice
nipponica
di
ottimi
obiettivi
che
forniva
l’importatrice
tedesca.
Un
obiettivo
di
gran
classe,
fratello
maggiore e maggiorato del
Porst Color Reflex 50mm f/1,7
>
Crediti:
Esemplare
fornito
gentilmente
per
il
test
da
Blackdove-Cameras
che
ringrazio
per
la
collaborazione.
UN PO’ DI STORIA…
Photo Porst è stato un distributore al dettaglio di materiale fotografico. L'azienda viene fondata nel 1919 da Hans Porst a
Norimberga, poi trasferitasi a Schwabach nella media Franconia. Nel 1919, reduce della prima Guerra Mondiale, il
ventitreenne Hanns Porst, impiegato comunale e appassionato di fotografia, decide di aprire una piccola attività. Dotato di
forte spirito di intraprendenza, sebbene con scarsi mezzi economici, Porst s'inventò una pubblicità non convenzionale,
tappezzando di notte i marciapiedi di Norimberga con il logo Foto Porst. Le scritte furono immediatamente rimosse dalla polizia
ma il risultato era stato ottenuto: tutta la città conosceva il negozio Photo Porst.
In pochi anni, già nel 1925, Porst, oltre a due punti vendita, avvia un terzo punto con ben 11 vetrine sulla Lorenzerplatz di
Norimberga e 180 dipendenti che pochi anni salgono a 420. Porst lancia la vendita per corrispondenza, i suoi cataloghi sono
corredati con le lettere di gradimento dei clienti soddisfatti del servizio, inoltre propone l'offerta del pagamento dilazionato con
il 10% di acconto e 12 rate mensili. In pochi anni Porst diventa un colosso delle vendite per corrispondenza grazie ad un
catalogo prodotti molto ampio, prezzi concorrenziali ed un eccellente servizio orientato alla soddisfazione del cliente.
Basta solo rammentare che nel 1949 la Porst fattura 1 milione di marchi, mentre nel 1954 (appena sei anni dopo) il giro
d'affari è di 38.5 milioni di marchi grazie ad un pazzesco trend di vendite.
A partire dalla metà degli anni '60 si assiste a due fenomeni: il progressivo sorpasso da parte dell'industria fotografica
giapponese su quella tedesca e l'avvento di altri concorrenti come la Foto Quelle che distribuiva i prodotti Revue molti dei quali
importati dalla DDR e dall’Unione Sovietica a prezzi molto concorrenziali.
Porst riorganizza il settore, il figlio Hanns Heinz Porst ( peraltro condannato a una pena detentiva per spionaggio a favore della
DDR e che uscirà di scena definitivamente sul finire degli anni '70) introduce nel 1972 il sistema di co-gestione di tipo
socialista in azienda. Ma il destino della Porst appare oramai segnato. Nel 1982 viene rilevata dalla svizzera Interdiscount, nel
1996 viene acquisita da un fondo di investimento belga, nel 2001 viene ceduta alla Pixelnet e nel 2002 fallisce definitivamente.
Il diritto per l'uso del nome Photo Porst passa al Gruppo Ring Foto. Dopo 83 anni, quella che è stata la più grande azienda
commerciale di materiale fotografico al dettaglio passa alla storia.
Per molti anni Porst acquista fotocamere da altri produttori tedeschi che marchia col proprio nome. Tra il 1930 ed il 1950,
viene usato il marchio Hapo, acronimo di Hans Porst. Successivamente il brand diventa PORST. Il brand Carena viene
introdotto nel 1960 per le telecamere prodotte per Porst dalla Büro-und Rechenmaschinenfabik in Liechtenstein. Carena viene
largamente utilizzato da Porst per le fotocamere prodotte dalla Cosina finché nel 1970 viene venduto alla Società svizzera
Interdiscount che nel 1982, acquisendo la maggioranza delle azioni Porst, riunisce i due marchi: Carena e Porst.
Grosso modo a partire dagli anni 70, Porst etichetta col proprio nome fotocamere e obiettivi prodotti da Cosina, ma anche da
Fuji, Mamiya e Yashica oltre che da produttori tedeschi come la altre case come la Balda Kamera-Werk di Bunde, Germania
Ovest.
Esiste un notevole letteratura ed archivi per quanto riguarda le fotocamere etichiettate PORST o CARENA. Qui ci occupiamo di
obiettivi e - nello specifico - del PORST Color Reflex MC Auto 55mm f/1,2 qui con attacco Pentax K.
Esiste un Cosina MC 55mm f/1,2 ma appare decisamente diverso da questo Porst esaminato non solo come estetica ma anche
per il diaframma minimo a f/16 e passo filtri 58. Sembra tuttavia esistere anche una prima versione del Porst con diaframma
minimo f/16. L’obiettivo in questione può trattarsi di un Porst/Chinon «Tomioka style» prodotto dalla Cosina come sub-
contractor.
DATI TECNICI
Lunghezza focale 55mm
Angolo di campo : 42,9°
Max apertura diaframma f/1,2
Minima apertura diaframma f/22
Diaframma a 8 lamelle
6 lenti in 4 gruppi
Minima distanza di messa a fuoco 45 cm.
Diametro filtri: 55mm
Peso gr 360
Attacco: Pentax K e M42
CONCLUSIONI
Questo non è un test scientifico. E’ semplicemente una prova sul campo fatta con scrupolo e pura passione. Le immagini pubblicate in
questi articoli NON sono state corrette o migliorate con Photoshop. Unica concessione è soltanto una leggera modifica di qualche punto
valore nei parametri di esposizione se la foto risulta
eccessivamente scura o chiara. Nient’altro.
Come tutti gli obiettivi superluminosi, ed anche questo Porst
non fa eccezione, l’impiego alla massima apertura è più fonte di
disillusioni che di entusiasmi. Infatti scattare a f/1,2 non è mai
conisgliabile sia per il deciso calo di rendimento ai bordi che per
la non brillante nitidezza.
Il vantaggio di queste ottiche sta nella chiarezza della scena
inquadrata ma - soprattutto - nell’improvviso cambio di marcia
già a partire da f/1,4 o f/1,8, quando cioé gli altri obiettivi
luminosi sono ancora al palo.
Sebbene mi pare presenti una minima distorsione a barilotto,
nelle riprese generiche si dimostra di buona qualità con
immagini dettagliate e cromaticamente neutre. Si è fatto
apprezzare anche in abbinamento ad una APS-C come la Fujifil
XPro1.
Per risparmiare si può prendere in considerazione il Cosinon
50mm f/1,7 ( anche sotto il marchio Porst) che è un obiettivo
certamente valido e ben equilibrato, oltre che più maneggevole.
TEST SU SONY A7
L’obiettivo
L’obiettivo si dimostra di alto livello.
A tutta apertura - come di regola -
vignetta alquanto e la messa a fuoco
non è proprio facilissima.
Basta diaframmare appena per
sprigionare nitidezza a tutto campo.
A partire da f/4 raggiunge vertici
ragguardevoli.
Le aberrazioni paiono tutto sommato
ben controllate ( sebbene non sia esente
anche a f/2,8 da purple fringing) con
una minima distorsione a barilotto.
La produzione mondiale di ottiche
standard a luminosità f/1,2 è piuttosto
circoscritta. Nel campionario di questi
superluminosi, il Porst, certamente non
sfigura.
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Porst MC Auto 55mm f/1,2 - Sony A7 -Iso 200 f/4
Il Porst 55mm f/1,2 montato su una Fujifilm X-Pro1
f/1,2
f/4
f/8
f/2,8
f/11
f/1,2
f/ 5,6
a f/ 1,2
a f/ 4
a f/ 8