© Salvatore Benvenga 2016
BEROFLEX 55mm f/2,8
Alla fiera dell’est
Un’ottica che non ha lasciato molte tracce nella storia
dell’ottica fotografica. Costruita per corredare le
fotocamere
Praktica
commercializzate
proprio
dalla
Beroflex
in
Occidente
ha
un
prezzo
alquanto
modico
sul
mercato dell’usato.
>
Crediti:
Esemplare
fornito
gentilmente
per
il
test
da
Blackdove-Cameras
che
ringrazio
per
la
collaborazione.
UN PO’ DI STORIA…
La Beroflex Camera Film Aktiengesellschaft è stata una società commerciale finalizzata ad esportare materiale fotografico
prodotto nella DDR ( ex Germania Est) soprattutto verso la Germania Ovest.
La Beroflex era partner commerciale della Kombinat VEB Pentacon di Dresda ed aveva sedi a Berlino e Bad Kissingen.
Fino al 1990, praticamente con il crollo del muro di Berlino avvenuto come noto il 9 novembre 1989 e che consentì la
riunificazione delle due Germanie, la Beroflex distribuiva non solo Pentacon e Praktica, ma anche materiale fotochimico e
sensibile come i film "East-Agfa" ORWO, oltre a telecamere e obiettivi, anche marchiati col proprio nome ( analogamente a
quanto facevano la Revue o la Porst ) . Risulterebbe che in quel periodo, la produzione di fotocamere e obiettivi in Germania Est
si appoggiasse largamente su manodopera costitutita da prigionieri politici, alcuni dei quali - dopo la riunificazione - hanno
tentato di ottenere una qualche compensazione economica dalle società occidentali che lucravano e traevano grossi guadagni dal
basso costo delle merci prodotte in DDR a prezzi bassissimi. A questo fenomeno ne andrebbe aggiunto un altro sicuramente più
grave, ovvero quello relativo all'alto numero degli infortuni nelle fabbriche. L'obsolescenza dei macchinari, i processi produttivi e
la scarsa cura per la sicurezza provocavano incidenti su cui è stata stesa una cortina di silenzio, rotta solo da qualche raro
documento di denuncia o rivendicazione emersi dopo il crollo del muro.
Torniamo nel nostro alveo per dire che l'allora Amministratore (CEO) della Beroflex, Heinrich Manderman (1923-2002) aveva
acquistato negli anni 1980 e 1990, un certo numero di aziende tradizionali dell'industria ottica tedesca.
Mandermann controllava, sia pur per breve tempo Schneider Kreuznach, Rollei e ORWO, Filtri B+W, Exacta Foto-Video AG, e
altro ancora.
Prima di trasferirsi in Israele nel 1997 cede il controllo alla rinata Schneider Kreuznach che proprio lui aveva salvato dal dissesto
nel 1982. C'è un interessante articolo su Popular Photography del gennaio 1983 (relativo proprio alla Photokina del 1982) scritto
da Bob Schwalberg che tocca questo passaggio.
Chiudiamo questo capitolo ricordando che fu proprio la Beroflex ad avviare la produzione dell'Exakta 66 nel 1984, proposta come
sviluppo delle Pentacon Six delle quali aveva rilevato la
produzione.
DATI TECNICI
Lunghezza focale 50mm
Angolo di campo : 43°
Max apertura diaframma f/2,8
Minima apertura diaframma f/22
Peso: 104 grammi,
Diaframma a 8 lamelle
Minima distanza di messa a fuoco 85 cm.
Diametro filtri: 49mm
Attacco: M42
CONCLUSIONI
Questo non è un test scientifico. E’ semplicemente una prova sul campo fatta con scrupolo e pura passione. Le immagini pubblicate in
questi articoli NON sono state corrette o migliorate con Photoshop. Unica concessione è soltanto una leggera modifica di qualche punto
valore nei parametri di esposizione se la foto risulta eccessivamente scura o chiara. Nient’altro.
Il Beroflex è decisamente scarso a tutta
apertura. A f/2,8 e immagini sono fiacche, prive
di nerbo, neppure salvate dal bokeh che un otto
lamelle di diaframma dovrebbe e potrebbe
accordare. Presente anche un evidente flare.
Unica nota «positiva» un equilibrio generale
della (non ) resa su tutto il fotogramma. Centro
e bordi sembrano uniformi.
Bisogna spingersi almeno ad f/8 per notare un
sensibile miglioramento del dettaglio. Perfino a
f/5,6 si rileva il permanere della morbidezza
anche se si comincia già a ragionare.
Ho testato l’ottica montandola invertita per
vedere come se la cavava nella macro.
Purtroppo il risultato non è stato incoraggiante,
si è visto di meglio. Probabilmente la sua
applicazione, paradossalmente, potrebbe proprio
essere quella di esasperare la debolezza
intrinseca dell’obiettivo, la sua morbidezza
generale, nelle riprese filmate più che in quelle
fotografiche alla ricerca di immagini tenui.
TEST SU SONY A7
L’obiettivo
Il Beroflex ha un clone nel Weltblick 55mm f/2.8. Se però si fa una ricerca di questi due obiettivi si scoprirà che il secondo
appare molto di più e che il Beroflex 55m f/2,8 risulta assente da molti siti che trattano di ottiche fuori produzione, come se
ne ignorassero l’esistenza.
Weltblick è un marchio usato per prodotti distribuiti
dal rivenditore tedesco Neckermann, e comprende una
serie di ottiche per il 35mm. Il vero produttore è
praticamente sconosciuto, anche se, essendo molti
obiettivi fatti in Giappone, supporre che possano
essere stati Chinon o Cosina non è disdicevole,
considerato due aspetti: alcune ottiche sono identiche
ai Porst e l’obiettivo di punta, il magnifico 135mm
f/1,8 appare esattamente identico al Beroflex ed allo
stesso Porst. Va infine aggiunto che esiste anche una
versione 55mm f/1,4 (OEM Tomioka) identico al Porst
Color Reflex 55mm f/1,4.
Ci sarebbe quindi da presumere ce il Beroflex 55 mm
f/2,8 come il suo clone Weltblick possano essere stati
costruiti in Giappone o comunque in estremo oriente.
Escluderei che sia un prodotto VEB Pentacon perché
non ha nulla dei Pentacon. Inoltre assomiglia per molti
aspetti al Porst 55 mm f/2,8 che è un clone del Cosina
Cosinon Auto 55mm f/2,8 e del Rikoh Auto Rikenon
55mm f/2,8 e del Carenar 55mm f/2,8.
Ci sono però differenze sia sotto il profilo della grafica
( questo è un elemento secondario) ma soprattutto
sull’anello di preselezione e sul numero di lamelle del
diaframma che nel Porst, Cosinon, Rikenon e Carenar
sono 5 anziché 8 come nel Beroflex.
Le prestazioni ottiche non appaiono da Cosina che sappiamo essere una casa molto attenta a questo aspetto.
Resta irrisolto quindi il mistero sul reale produttore.
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