© Salvatore Benvenga 2016
ARSAT - H 50mm f/2
L’alternativa al Nikkor 50mm
Appartenente
alla
vasta
famiglia
degli
Helios
prodotti
dalla
fabbrica
Arsenal
di
Kiev,
è
un
obiettivo
costruito
con
montatura
Nikon
(in
cirillico
la
H
sta
per
N).
Una
alternativa
economica
all’originale
Nikkor
ma
con
prestazioni ottiche più che dignitose.
>
Crediti:
Esemplare
fornito
gentilmente
per
il
test
da
Blackdove-Cameras
che
ringrazio
per
la
collaborazione.
UN PO’ DI STORIA…
La fabbrica Arsenal (Zavodarsenal Kiev), Ucraina, nasce nel 1764 in una fortezza militare di Kiev, distretto di Pechersk, come
officina per le armi dell’esercito russo. Per quasi due secoli questa sarà la principale attività.
Al termine della seconda guerra mondiale (ottobre 1946), i sovietici - impadronitisi “manu militari” dei macchinari della Zeiss
Jena e di alcune maestranze - decisero di riconvertire Zavod Arsenal, dopo averlo ristrutturato, insediandovi una fabbrica per la
riparazione delle Contax che in breve tempo si evolve in una catena di produzione di obiettivi e apparecchi fotografici. Principale
protagonista di questa operazione, non è chiaro fino a che punto volontariamente, è il gruppo diretto da Wolfgang Hahn
ingegnere della Carl Zeiss di Jena, trasferito a Kiev per gestire questa linea di lavoro.
A Kiev i tedeschi della Zeiss di Jena trovano già pronti ad aspettarli ed in ottime condizioni numerosi macchinari, attrezzature e
pezzi di ricambio prelevati dai russi dalla Zeiss Ikon di Dresda.
Loro malgrado, i tecnici tedeschi finiscono con dover allineare i loro precedenti standard qualitativi a quelli imposti dai nuovi
padroni.
A titolo di cronaca va detto che le prime Kiev (esempio la Kiev II del 1947) sono prodotta a Jena. E’ dal 1949, con la serie III,
che a Kiev decolla la piena produzione delle fotocamere. Peraltro la componentistica delle Contax e delle prime Kiev è identica.
La differenza, come già detto, risiede principalmente in ordine alle tolleranze qualitative ed alla precisione costruttiva. Dopotutto
non è possibile attendersi dalle maestranze ucraine la stessa preparazione ed esperienza di quelle formatesi in anni di lavoro alla
Zeiss di Jena, né è compatibile il livello di produzione quantitativa richiesto dai russi con il rispetto del controllo di qualità che
deve quindi essere sacrificato sull’altare del numero di fotocamere da porre in circolazione.
La cosa stupefacente è che le Kiev funzionino egregiamente a dispetto della relativa approssimazione presente nella catena di
montaggio.
Nel settore del 35mm la Zavod Arsenal produce “clonazioni” di Contax II e III ( mantenendo coerentemente anche i noti
problemi meccanici) come nel caso della Kiev 4AM. Sono macchine a telemetro, denominate in lingua inglese “rangefinders” la
cui produzione si conclude nel 1986. In verità i primi esemplari non possono essere definiti “sic et simpliciter” clonazioni, ma
vere e proprie Contax con la differenza che sono costruite in Ucraina dove è stata trasferita molta componentistica.
Mentre parte di lavoratori e quanto resta della fabbrica Zeiss di Jena continua in Germania la produzione di obietivi per la Exacta
di Dresda, a Kiev si da avvio ad una particolare specializzazione: la clonazione di fotocamere famose, tra cui Hasselblad, Zeiss
Ikon, Nikon.
In alcuni casi questa imitazione è sostanzialmente una
semplificazione anche economica (circa un decimo del
prezzo) del’’originale più blasonato, come nel caso la
medioformato Kiev 88 (derivata dalla Salyut) quale clone
dell’Hasselblad 1600 e perciò definita Hasselbladski. Per
chiudere il capitolo del formato 6x6, ricordiamo che
Zavod Arsenal produce anche la Kiev 60, la cui foggia di
grossa reflex si rifà chiaramente alla Pentacon Six.
Con il modello Kiev 10 comincia l’era delle 35mm SRL e,
in particolare, con la Kiev 17 e Kiev 19 viene clonato
l’attacco Nikon per gli obiettivi. Con la Kiev 35A invece
viene clonata la Minox 35EL ma, anche in questo caso,
mentre è acclarata la bontà dell’obiettivo (il Korsar
35mm f/2,8) la meccanica lascia alquanto a desiderare,
tanto da essere nota per una lunga serie di problemi.
La fabbrica Arsenal produce anche obiettivi, alcuni dei
quali degni di nota. Tra i nomi più famosi possiamo citare
Mir e Helios/Arsat fatti sullo schema ottico degli Zeiss. Se
si esclude il grosso neo dell’approssimativo controllo della
qualità, per cui possono trovarsi esemplari dello stesso
obiettivo con comportamenti difformi, sotto il profilo
ottico vantano rendimenti assai buoni. Nel novembre del
2009, dopo 245 anni di storia, Zavod Arsenal cessa
l’attività e solo il comparto delle 6x6 viene proseguito
dalla AraxFoto.
DATI TECNICI
Lunghezza focale effettiva 52,5 mm
Angolo di campo : 45°
Max apertura diaframma f/2
Minima apertura diaframma f/16
Peso: 300 grammi,
6 lenti in 4 gruppi (schema Planar)
Diaframma a 6 lamelle
Minima distanza di messa a fuoco 45 cm.
Diametro filtri: 52mm
Attacco: Nikon F
Produzione:1965-1990 come Helios 81 H
NOTA: esiste anche una versione f/1,4
CONCLUSIONI
Questo non è un test scientifico. E’ semplicemente una prova sul campo fatta con scrupolo e pura passione. Le immagini pubblicate in
questi articoli NON sono state corrette o migliorate con Photoshop. Unica concessione è soltanto una leggera modifica di qualche punto
valore nei parametri di esposizione se la foto risulta eccessivamente scura o chiara. Nient’altro.
Come ho già detto, si tratta di un alternativa economica al vecchio Nikkor 50mm f/2 che però resta più performante e meglio costruito.
Per chi vuole risparmiare e non ha particolari ambizioni nel campo dei 50mm, bastandogli tale focale per qualche scatto, l’Arsat H
rappresenta una soluzione da tenere in considerazione. Si può dire che si tratta di un obiettivo con più che discrete prestazioni generali:
economico ma dotato di buone lenti, contraddistinto da un favorevole rapporto qualità/prezzo.
Esteticamente e meccanicamente - lo si vede già a prima vista e dopo averlo maneggiato anche solo per poco tempo - non è un’ottica da
medagliere. Non è stato neppure costruita per esserlo. A chi mi chiede se vale la pena acquistare questo o quell’obiettivo rispondo
sempre che la spesa è generalmente da farsi in relazione alle disponibilità, all’uso ed al piacere personale. Questi tre fattori, in misura
variabile, influenzano sempre le nostre scelte.
Se vogliamo risparmiare punteremo su prodotti che costano meno ma sempre con un occhio attento al loro rendimento. Credo che sia
cosa saggia cercare di trarre il massimo profitto da una spesa di qualsivoglia entità. Questo credo sia proprio il caso del nostro Arsat.
E’ uno di quegli strumenti che svolge dignitosamente la funzione per cui è stato costruito. Magari non prenderà otto e nove in tutte le
materie, ma la sua piena sufficienza la porta a casa e - come un bravo alunno - svolge diligentemente e senza sbavature il suo compitino.
Se possiamo spensere e cerchiamo il massimo della qualità più conviene guardare altrove, se invece ci basta fare buone fotografie a
prescindere dal mezzo utilizzato con occhio
attento al rapporto prezzo/rendimento
allora l’Arsat H resta una scelta da tenere
in considerazione soprattutto per chi ha
una Nikon dato che è stato costruito con
l’attacco AI.
Ho avuto, tra i miei allievi nei corsi di
fotografia, un giovane che faceva tutto con
una vecchia macchina - corredata dal solo
50 mm f/1,8 - acquistata su una bancarella
dell’usato. Le sue foto mi hanno sempre
favorevolmente colpito per la loro efficacia
rispetto a quelle scattate da suoi colleghi di
corso peraltro dotati di macchine ultima
generazione alcune anche corredate con
zoom particolarmente costosi.
Messi di fronte alle belle immagini prodotte
da questo allievo, chiunque avrebbe avuto
difficoltà a capire con quale obiettivo
fossero state scattate.
E, detto fra noi, se ne sarebbe anche
infischiato di saperlo.
Valutazioni sull’ ARSAT H (ovvero Arsat N, ricordando che H in cirillico equivale alla N latina)
Per i test, pur essendo un obiettivo con montatura Nikon, mi sono egualmente avvalso della Sony A7, tramite un adattatore
AI/Nex per uniformare i risultati con quelli degli altri 50mm.
L’esemplare concessomi in dotazione per il test si è dimostrato di buona fattura e non ho rilevato alcun malfunzionamento. Le
ghiere sono apparse scorrevoli e precise.
L’obiettivo è stato messo alla prova scattando più foto dello stesso soggetto e variando il
diaframma.
E’ un obiettivo robusto che, come molte ottiche sovietiche, può variare
da esemplare a esemplare, questo per il noto aspetto legato ai criteri
di produzione della macchina industriale sovietica che privilegiava il
rispetto dei quantitativi di prodotto stabiliti a discapito del controllo
finale di qualità.
Alla massima apertura (f/2) il nostro Arsat H è certamente morbido
soprattutto ai bordi, pur mantenendo un buon microcontrasto centrale.
La definizione comincia a incrementare spalmandosi verso i bordi dopo
f/4. Tra f/5,6 e f/8 raggiunge l’apice delle prestazioni con una buona
risolvenza e deciso miglioramento ai bordi.
Lo sfocato l’ho trovato più che decente. Mostra dei limiti nel controluce
o nelle luci di taglio, manifestando una certa debolezza nel
microcontrasto ai diaframmi più aperti e denunciando presenza di una
leggera aberrazione cromatica (purple fringing). Ho anche scattato
qualche foto montandolo invertito ma il risultato ha meritato solo la
sufficienza.
L’impressione avuta è quella di un obiettivo standard sotto molti
aspetti. Non ha punti deboli eclatanti, non ha aspetti mirabolanti. Tutto
sommato più che onesto ed apprezzabile anche per il suo prezzo.
A leggere i commenti sparsi qua e là, secondo alcuni l’Arsat H è
migliore dell’Helios 77M-4 50mm f/1,8. Secondo altri il costo
l’Helios 77M-4 è superiore al primo.
A mio parere la questione è più articolata. Perché se è vero che già a tutta apertura, l’Arsat H ( come l’Helios 81) ha un
comportamento leggermente inferiore rispetto all’Helios 77M-4, quando si passa a diaframmi intermedi e soprattutto al centro
trovo che sia in grado di produrre immagini leggermente più definite e secche. Come contributo dello sfocato (bokeh)
preferisco l’Helios 77M-4.
Il vantaggio dell’Arsat è certamente l’immediato utilizzo sui corpi Nikon.
Per un confronto rinvio alla pagina sull’Helios 81 H 50mm f/2
Non va infine dimenticato un altro aspetto legato agli impianti di produzione. L’Helios è stato prodotto in diversi impianti
sovietici del tempo. In particolare il 77M-4 risulta almeno prodotto in due distinti stabilimenti peraltro riconoscibili dai loghi
apposti sulla ghiera frontale dove appare anche il nome dell’obiettivo: VALDAI ( famosa per gli obiettivi Giove/Jupiter e
ritenuto uno degli impianti migliori) e VOLOGDA.
TEST SU SONY A7
L’ARSAT H 50mm f/2
L’Arsat H, obiettivo standard per la 35mm SRL Kiev-19, è l’ultimo di una serie
che nasce con un altro nome: Helios 81, serie che ha come capostipite l’Helios
81 automat, l’Helios 81M (montatura Minolta) e infine l’MC Helios 81H, dove la
lettera H (che in cirillico è la N) segnala che la montatura è per Nikon F
(compatibile AI). Inizialmente la produzione avviene in Russia come Helios, e
passa nello stabilimento ucraino dell’Arsenal quando si evolve in Arsat H. Il
nome Arsat viene assunto dopo il 1991, anno in cui le ex repubbliche socialiste
sovietiche diventano stati indipendenti.
Risulta esistere una serie di Helios-
81 52 mm f/2 prodotti dalla KMZ
russa con diaframma a 12 lamelle,
mentre la serie dei 50 mm è a 6
lamelle.
Lo schema ottico si rifà allo Zeiss
Planar (doppio Gauss), progettato
negli anni ‘20 .
Mentre però l’Helios 44 può definirsi
il Biotar russo , l’Arsat H ed il suo
predecessore Helios 81 H è il Planar
sovietico.
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