© Salvatore Benvenga 2016
ROLLEI 35
ROLLEI 35: IL PICCOLO GIOIELLO
Nell’era del digitale, le fotocamere compatte sono
prodotte in una tale varietà di modelli che si stente ad
enumerali tutti. La miniaturizzazione d’altra parte è
prerogativa della evoluzione nel campo dei microchip,
sensori e circuiti. Ma se pensiamo ad una analogica, con
un complesso ed articolato sistema di meccanismi che
devono perfettamente funzionare come un cronografo di
precisione, allora la Rollei 35 va considerata come un
ambitissimo gioiello ottico meccanico.
C’ERA UNA VOLTA....
Quando nel 1966, al Photokina di Colonia (Germania) fu presentata la Rollei35, non ci furono dubbi che la casa tedesca
aveva prodotto un autentico gioiello della tecnica. Un oggetto del desiderio per molti fotografi esigenti che l’avrebbero amato
come pochi altri per la sua compattezza e per la straordinaria capacità di fare le cose per cui era stato progettato: scattare
foto superlative.
A tutt’oggi risulta essere - salvo errori - la più piccola fotocamera
(analogica e totalmente manuale) mai costruita. Ne furono
realizzati 2 milioni di esemplari, moltissimi dei quali tutt’oggi in
circolazione e perfettamente funzionanti.
Il suo progettista fu il tedesco Heinz Waaske che, già agli inizi
degli anni ‘60, immaginò una fotocamera tascabile che fosse
pieno formato (35mm) in luogo delle 16mm ovvero del mezzo
formato (Olympus Pen). Una macchina che - con un ingombro
pari ad un terzo circa delle comuni macchine fotografiche -
garantisse il massimo della qualità e della precisione tecnico
fotografica.
L’obiettivo scelto fu un Carl Zeiss Tessar (”occhio d’Aquila” come
viene soprannominato questo eccellente obiettivo) da 40mm
f:3,5. Otturatore centrale Compur.
L’esemplare (35) nella foto è stato prodotto nella fabbrica di
Singapore che tra il 1971 ed il 1974 rilasciò 185.000 esemplari
della Rollei 35.
Fino al 1967 le Rollei 35 furono prodotte in Germania, dal 1968 al
1981 (anno di chiusura dello stabilimento) a Singapore con pezzi
provenienti dalla Germania o dal Giappone (esposimetro Nissei e
otturatore Copal).
Le Rollei furono prodotte:
- nella versione base 35 dal 1966 al 1974 (Tra il 1972 ed il 1973 furono prodotti esemplari corredati da un obiettivo Xenar
della Schneider)
- nella versione (sempre con ottica Tessar) dal 1974 al 1980 marchiate T per distinguerle dalla
-versione 35S (dotate cioè di un obiettivo Sonnar 40mm f:2.8 a cinque lenti)
- nelle versioni TE/SE dal 1979 al 1981 dotate di un indicatore LED nel mirino.
Le Rollei35 furono commercializzate anche in due versioni più economiche: la Rollei35B e la Rollei35C, dotate di un obiettivo
Zeiss Triotar 40mm f:3.5, alcune parti in plastica ed un esposimetro al selenio e otturatore Prontor.
CONCLUSIONI
La Rollei35 si può trovare nel mercato dell’usato a prezzi oscillanti tra
i 200 ed i 300 euro, a seconda del modello e delle condizioni in cui è
stata tenuta.
E’ chiaramente un oggetto per pochi appassionati, assolutamente in
grado di produrre eccellenti immagini a condizione di sapersi ben
destreggiare tra tempi, diaframmi, messa a fuoco, tutte “amenità”
esautorate dagli automatismi di cui abbondano le moderne
fotocamere digitali.
L’otturatore centrale e l’assenza dello specchio (presente nelle relex)
ne fanno una antesignana delle odierne mirror-less, pertanto è
silenziosissima. Una dote che si fa apprezzare quando si vogliono
scattare immagini in luoghi (come teatri o concerti) dove già il
bisbiglio è fuori luogo.
E’ una fotocamera assolutamente robuta e dotata di un’ottica fissa (
qualcuno inorridirà al pensiero di non avere uno zoom a disposizione)
di proverbiale nitidezza. Un gioiellino grande quasi come un pacchetto
di sigarette, leggero ma robustissimo, che non necessita di pile per
funzionare, non dipende dall’elettronica ma dal cervello di chi la usa.
Il mirino ottico con riquadro luminoso del campo inquadrato ed il limite per la parallasse conferiscono quel giusto tono di vintage e
sapienza fotografica che non guastamo.
Che cosa altro aggiungere? Nulla se non che la Rollei35 resta ancora oggi un esempio di precisione meccanica ed ottica. Un gioiello
che conserva inalterata la sua premessa progettuale: piccola macchina per grandi fotografie.
Molto ricercata dai collezionisti e dagli estimatori, la Rollei 35 ha goduto il privilegio di una lunga serie di edizioni limitate alcune
delle quali vendute a prezzi davvero esclusivi. Questo è avvenuto sia durante il periodo di produzione di serie, che dopo il 1981,
anno in cui a Singapore sono uscite le ultime versioni SE e TE.
Dopo tale anno ci sono stati dei revival, rigorosamente Made in Germany e con obiettivo Sonnar 40mm f/2,8, per una fascia di
utenza decisamente limitata e danarosa. Di alcune serie ne sono state costruiti solo poche centinaia di esemplari che, come è
facile immaginare, hanno quotazioni altissime:
ROLLEI 35 PLATIN (1986 -1987)
ROLLEI 35 CLASSIC TITAN (1990-1996)
ROLLEI 35 CLASSIC GOLD (1992-1993)
ROLLEI 35 CLASSIC BLACK(1992-1995)
ROLLEI 35 CLASSIC PLATIN (1992-1997)
ROLLEI 35 GOLD 75 YEARS (1995)
ROLLEI 35 ROYAL BLAU GOLD (1997-1998)
LE CARATTERISTICHE
Impostazione della sensibilità da 25 a 1600 ASA (15-33 DIN)
Obiettivo (rientrante) Zeiss Tessar 40mm f/3.5 (quattro lenti in
tre gruppi) con diaframma minimo f/22
Distanza minima di messa a fuoco 90cm
Otturatore centrale Compur con velocità da ½ sec o a 1/500 sec
oltre alla posa B
Esposimetro Gossen con la fotocellula al CdS posta sul frontale
della fotocamera.
I due grossi dischi posti a destra e sinistra dell’obiettivo servono
rispettivamente l’uno come selettore dei diaframmi e della
sensibilità della pellicola, l’altro come selettore dei tempi di posa
e del tipo di pellicola
L’immagine mostra la Rollei35 dopo l’estrazione del fondello (che
incopora anche il dorso) Si può osservare, a fianco della finestrella del
mirino, la leva che sblocca la pellicola dalla leva di carica consentendone
il riavvolgimento (R).
La pellicola veniva fatta passare sotto il pressapellicola (aperto nella
immagine come un ponte levatoio) e innestata nel rocchetto a sinistra.
Da qui è veramente possibile rendersi conto a quale livello di
miniaturizzazione il progetto abbia inteso puntare. Una fotocamera poco
più alta di una comune pellicola da 35mm e larga pressapoco come un
paio di fotogrammi!
Le dimensioni esatte sono 97x60x32mm per 360gr di peso.
La Rollei 35, vista dall’alto, mette in mostra l’assoluta pulizia
delle forme. A sinistra la leva di carica, al centro la finestrella
dell’esposimetro (CdS) con ago a collimazione, il pulsante di
scatto (filettato per l’uso dello scatto flessibile), il bottone di
sblocco dell’obiettivo (che si estrae e si ritrae ad otturatore
armato).
La foto mostra l’ottica inserita nel suo alloggiamento in cui
viene ritirata (come fosse un periscopio) quando non è in
uso.
E’ un concetto di salvaspazio che oggi vediamo nelle
compatte digitali che estraggono (automaticamente )
l’obiettivo quando vengono accese.
La prima cosa che colpisce nella Rollei 35 è che la
manovella di riavvolgimento della pellicola, il contapose
(sull’attacco per il treppiede), la slitta per il flash e la
sicura del dorso sono posizionati sul fondello, peraltro
solidale col dorso e totalmente estraibile, tipo Nikon F
per intenderci.
Fu anche prodotto un flash dedicato, ma andrebbe
aggiunto che - nelle foto a taglio orizzontale - la fonte
luminosa del flash proveniente dal basso non
rappresenta il massimo per due ragioni: l’innaturalezza
e la possibilità che l’avambraccio che sorregge la
fotocamera si posizioni involontariamente sul tragitto
dell’emissione luminosa creando antiestetiche ombre.
L’ideale sarebbe inserire nella slitta quegli adattori
sincro-flash a cui collegare con il cavetto un
lampeggiatore ( magari più potente ) tenuto ben
staccato dalla fotocamera.