© Salvatore Benvenga 2016
Photography

 EXAKTA Ihagee

 

L’universo Exakta: il fascino del vintage

La prima SRL (single lens reflex) della storia è stata una Exakta (1933). Basterebbe solo questo a connotare un marchio che ha avuto il merito di altri primati tecnici ed ha scritto la storia della fotografia.
C’ERA UNA VOLTA.... La storia della Exakta comincia con Johan Steenbergen (Meppel, Paesi Bassi, 7 dicembre 1886 - Osnabrück, Germania, 7 marzo 1967), figlio di un nercante olandese di tessuti, Jan Steenbergen, e di una tedesca, Sophie Catherine Marie Brümmer. I due hanno  dato a Johan un fratello maggiore, Hermann Diedrich e una sorellina, Wilhelmine Marie Adelheid. Quando il padre muore nel 1904, anno in cui il diciottenne Johan si diploma, questi decide di non occuparsi del commercio di tessuti come vorrebbe la famiglia ma preferisce gestire una attività di vendita di materiale fotografico e grammofoni. Fu accontentato ma a patto di trasferirsi alla Schneiderakademie di Dresda. La città tedesca aveva una forte concentrazione di industrie produttrici di apparecchiature fotografiche e Johan, dopo un breve periodo di praticantato, fonda il 13 maggio 1912 in Marcolini strasse 8 a Dresda l’ Industrie- und Handelsgesellschaft mbH, grazie al capitale fornito dalla mamma ed alcuni macchinari e semilavorati che Johan ha ritirato dal fallimento di di un piccolo fabbricante di fotocamere. Nel 1913 il nome della compagnia cambia: l'abbreviazione IHG viene scritta secondo la fonetica: Ihagee Kamerawerk GmbH. Purtroppo lo scoppio della prima guerra mondiale è nefasto per gli affari della Ihagee che ha la quasi totalità di clienti all’estero, sì che prima dell’armistizio del 1918 l’azienda viene liquidata per riapparire pochi giorni dopo sotto la nuova ragione sociale «Ihagee Kamerawerk Steenbergen & Co.», in cui Johan è socio con altri sei imprenditori che gli affidano la direzione della nuova azienda. Lo stabile dove l’azienda inizia l’attività nel 1919 diventa ben presto insufficiente. Cosicché nel 1923 su una vasta area edificabile situata proprio al centro dell'area fotografica di Dresda, all'angolo tra Schandauerstrasse e Bergmannstrasse vicino ai concorrenti Ernemann e Ica viene edificata la nuova fabbrica che è  costantemente ampliata fino al 1930 aggiungendo alcune ali per ospitare un numero sempre crescente di maestranze e macchinari. Risulta che alla fine degli anni '30 vi siano occupati circa 500 dipendenti. Nel 1931 Johan sposa Elizabeth Louisa Nussbaum, cittadina americana di origine ebraica. Due anni prima il governo olandese lo aveva nominato console onorario a Dresda, con l’ufficio all’interno dello stabilimento Ihaagee. La svolta avviene grazie ad un tecnico interno, Karl Nüchterlein (nato il 14.03.1904 a Dresda e scomparso nel 1945, arruolato nella Wermacht), che progetta l’innovativa Kine-Exakta, che l'Ihagee ha presentato nel 1936 alla Fiera di Lipsia, prima reflex 35mm e che rivoluziona letteralmente il mondo della fotografia per almeno trent’anni a seguire. L’dea rivoluzionaria alla base della Kine-Exakta è la concezione di una fotocamera a sistema con innesto a baionetta per ottiche intercambiabili ( grandangolari, standard e teleobiettivi ) di anelli e soffietto per la macrofotografia nonché vari accessori, come adattatori per microscopio, filtri, stativi, ampeggiatori e così via. La Kine-Exakta è quindi la prima fotocamera SLR 24x36 mm che ha ispirato tutte le reflex 35mm nate successivamente. Il nome Exakta è scelto perché evoca la precisone tecnica e ben presto fotografi naturalisti di tutto il mondo si accorgono di quanto sia molto più semplice, completo ed efficiente il sistema Exakta nella macrofotografia rispetto alle complessità opposte dai sistemi Contax e Leica. Sebbene Ihagee, anche a causa della non eccelsa aggressività commerciale, non riesca a scalzare i colossi Zeiss, Leica e Rollei si afferma come quarto produttore tedesco di fotocamere. Gli affari e la produzione di macchine cominciano a dare i loro frutti. La Jhagee ha numerosi clienti all’estero, i dati storici dicono che nel 1935 la fabbrica di Dresda esportava il 48% della produzione, salendo al 73% nel 1939. Purtroppo l’ascesa del partito nazionalsocialista, le nuove leggi sulla produzione e soprattutto lo scoppio della seconda guerra mondiale rifanno precipitare le cose. Il 10 maggio 1940, la Germania invade l’Olanda nonostante questa fosse neutrale. Il giorno dopo Steenbergen, essendo console di un governo nemico, viene imprigionato e gli viene chiesta la collaborazione per impiegare la fabbrica nella produzione bellica. Steenbergen oppone un netto rifiuto in base al quale viene internato con moglie sia pure per un breve periodo. Tornati a Dresda ai coniugi Steenbergen è proibito lasciare la città, disporre dei propri beni e perfino entrare in fabbrica, nel frattempo confiscata dal governo ed un commissario del partito nazista è messo a capo dell’azienda. Johan negozia la sua libertà con la cessione dei suoi beni ed  ottenne il permesso di espatrio grazie alla mediazione di Svezia e Svizzera e in virtù del fatto che la moglie è cittadina americana. Il 15 maggio 1942 Johan ed Elizabeth lasciano Dresda per sempre per recarsi a Lisbona per approdare, dopo un lungo viaggio, a San Francisco in California dove Elisabeth era nata ed aveva ancora delle proprietà. Tornerà - per raggiungere il marito - alla fine della guerra, ma in cattive condizioni di salute e morirà nel settembre del 1948. Nel febbraio del 1945 la fabbrica viene rasa al suolo dal bombardamento alleato. Dopo l’occupazione da parte dei russi si procede al ripristino graduale della produzione della Kine Exakta e la Iaghee gode, unico fabbricante fotografico, dello status di compagnia privata olandese nella Germania Est, mentre altre aziende (Zeiss Jena, Altissa…) vengono incorporate nella VEB Pentacon. Escono nuovi prodotti ( Varex, VX, EXA..) e moltissimi accessori per i più disparati usi.  Il 1968 è l’anno che cambia molte cose nel mondo, anche nel mondo Exakta che fatica a reggere la crescente concorrenza giapponese. Nel frattempo i vecchi proprietari che hanno aperto nella Germania Occidentale la Iaghee Kamerawerke Ag a Francoforte (1959) e lhagee- Exakta Photo AG a Monaco (1962) intentano varie cause ma è tutta la filiera che sta andando in crisi. Il declino è inarrestabile. La produzione occidentale viene spostata in Giappone appoggiandosi a Cosina e Petri con alcuni modelli quali ad esempio la Exakta Twin TL o la Exakta TL 500, 1000 e i modelli EDX2 e 3. A Dresda ci sono gli ultimi colpi di coda sotto la VEB Pentacon. L’ultima ad uscire è la Exakta RTL 1000 che sostanzialmente è una Praktica VLC ( lo chassis è lo stesso). Una fotocamera che nulla a da spartire con la vecchia Varex. Quarantacinque anni dopo l’alba che ha messo alla luce la Kine-Exakta il sole tramonta e con esso un marchio che ha davvero lasciato una storia immortale.
VAREX II a (1957) e IIb (1963)
VAREX VX (1950)
VAREX VX 1000 (1967)
CREDITI: C.Aguila-M.Rouah «Exakta Cameras 1933-1978» Hove Collectors Book Fondazione Steebergen Ihagee Org Per la manualistica Exakta si rinvia alla lodevola raccolta curata da http://www.butkus.org
  VAREX VX 1000 (1967)
I tempi sono cambiati e il gruppo VEB Pentacon, in cui l’Exakta è inserita, decide che è il momento di modernizzarsi e spingere sulle sinergie costruttive. Dal 2 gennaio 1970 la Ihagee non ha più un impianto di produzione indipendente. La nuova RTL 1000 che sarà poi la Praktica VLC (1974) ha tempi da 8 sec a 1/1000 sec. Un otturatore su piano focale di metallo ed a scorrimento verticale e sincro lampo a 1/125 sec ( mantenendo quello per i flash a bulbo impostato a 1/30 sec) e specchio a ritorno istantaneo. Viene mantenuta la baionetta Exakta, con due pulsanti di scatto: uno molto evidente a destra per le nuove lenti disegnate appositamente per questo modello ed uno a sinistra per i vecchi modelli di lenti a preselezione. la compatibilità con i vari accessori è mantenuta, salvo per quanto attiene al mirino (del tutto nuovo e diverso) e schermi. Il nuovo mirino è dotato di lettura esposimetrica TTL. I numeri di serie vanno da  a 200000 a 290000. Appare una versione che elimina sul frontale il nome Exakta e si limita solo a RTL 1000. Per i collezionisti ed appassionati dello storico marchio Exakta la RTL 1000 non ha lo stesso valore dei precedenti modelli. La storia Exakta finisce di fatto nel 1972. Ci sarebbe ancora da parlare della Exakta Real fatta in occidente, costruita dalla Ihagee Kamerawerke AG di Berlino e presentata per la prima volta alla Photokina del 1963 la cui commercializzazione avviene però tre anni più tardi (1966). Johan Steenbergen e i suoi soci avevano puntato su un nuovo modello totalmente ridisegnato. La flangia di innesto della baionetta (46mm) risulta più larga dei 38mm della Varex, anche se con un adattatore è possibile utilizzare i vecchi obiettivi progettati per la Varex. Il progetto della West Berlin Exakta muore in tenerissima età, nel 1967, appena un anno dopo essere venuto alla luce. I produttori giapponesi con le varie Nikon, Pentax, Canon e così via avevano invaso il mercato e decretato la fine di un sogno. Il marchio Exakta emigra nel Sol Levante e precisamente finisce alla Cosina che produce nel 1970, anno in cui la VEB Pentacon produce la RTL 1000, un modello con attacco Exakta Real ed uno M42 (Twin TL 42). La Petri invece si occupa di produrre TL 500 nel 1976 e la FE 2000 nel 1978. Dopo di che il nome Exakta sparisce per sempre dal mondo delle 35mm. Il sipario scende e le luci si spengono.
Questa breve storia delle Exakta non può chiudersi senza parlare di una serie di modelli costruiti apposta dalla Ihagee per venire incontro alla domanda da parte di una fascia di utenza meno danarosa di fotocamere economicamente più abbordabili ma egualmente affidabili e robuste. Non va dimenticato che erano tempi in cui per acquistare una macchina fotografica di buon livello ci volevano diversi stipendi. Ecco che nel 1952 esce la Exa che compendia doti di semplicità, robustezza e compattezza unitamente alla possibilità di utilizzare ottiche e mirini della Varex. La prima serie è grosso modo ricompresa tra le matricole 200000 e 235000. La prima caratteristica tecnica che salta all’occhio è la particolare leva di selezione dei tempi di scatto, limitati ad una fascia tra 1/25 sec ed 1/150 sec, più la posa B. L’ottica fornita in dotazione era un tripletto e poteva essere o il Trioplan 50mm f/2,8 della meyer Optik oppure il Meritar della Ludwig con identica lunghezza focale e luminosità del Trioplan. Nel 1955 esce la versione 2 ( numeri matricola da 235000 a 245000 circa), che ha un’unica differenza nel tipo di attacco sincro flash che ora sono di tipo standard, marchiati M ed X. Nel 1956 esce la versione 3 (marchiata Rheinmetall Sommerda) funzionalmente identica alla versione 2.L’anno dopo (1957) esce la versione 4 - raffigurata nelle foto a fianco - con numeri di serie tra 400000 e 520000, principalmente distribuita sul mercato americano e senza le guide sul piatto pressa pellicola del dorso. La versione 5 si differenzia per il marchio Exa in rilievo anziché inciuso, mentre la versione 6 del 1961 (matricole da 560000 a 620000) ha il piatto con il nome Exa con fondo nero e di foggia rettangolare. Una avvertenza tecnica riguarda il fatto che con le Exa, proprio per il suo otturatore rotante, l’uso di obiettivi oltre il 100mm (dal 135mm in su) provoca una vignettatura (in verità, in un test con il Primotar 135mm essa era poco evidente), cosa che avviene anche con i tubi di prolunga e soffietto macro.
Non vengono trattate qui le prime Exakta 4x6,5 cm VP, prodotte dal 1933 (modello A) fino al 1939, anno in cui la serie si concluse con l’ultimo dei 22 modelli costruiti con questo formato. La prima Exakta 35mm (Kine Exakta e Kine Exakta II) è del 1936 e viene prodotta fino al 1949 in circa 92000 esemplari. Nel 1950 appare la Varex con l’innovazione del mirino intercambiabile e il cui nome avrebbe dovuto essere Varex MX (dai sincro flash)
EXA (1952)
EXA I (1963) e II (1959)
Nel 1957 la Jhagee commercializza un nuovo modello che si distingue dalla Vx per l’incisione sul piatto frontale superiore della dicitura «Exakta Varex IIa» e della comparsa di un terzo contatto flash (denominato F) destinato ad essere utilizzato con i flash a bulbo istantaneo e nn ritardato con soincro a 1/25 sec. Il piatto pressapellicola è ora rimovibile. Da notare infine che sulla IIa permane ancora il tempo di 1/150 sec. Questo tempo (1/150 sec.) scompare con la produzione di una seconda serie di Varex IIa del 1957 contraddistinta dai numeri di serie approssimativamente compresi tra 850000 e 860000. Nel 1958 esce la versione 3 della IIa che ha un’unica differenza estetica, quella di avere la dicitura Varex IIa in rilievo anziché incisa. I numeri di serie vengono fatti ricomprendere all’incirca tra 860000 e 936000. Nello stesso anno questa dicitura cambia ancora e si limita ad un sempice «IIa» inciso sotto il marchio Exakta (serie 4). Nel 1961 esce la serie 5 della IIa con matricole approssimativamente comprese tra 936000 e 1005000. Questa nuova versione cambia radicalmente l’estetica del piatto frontale fino al 1967. La dicitura EXAKTA è ora a lettere maiuscole, su fondo nero, viene introdotto un pentaprisma amovibile più alto. La dicitura IIa viene incisa non più frontalmente ma sulla parte superiore. Sempre nel 1961 escono la versione 6 e 7 (quest’ultima è quella per il mercato americano) con differenze estetiche insignificanti. Più vistosa la modifica nella versione 8 del 1962 che si distingue per il marchio Ihagee Dresden e (più in piccolo) Varex IIa incise sul piatto frontale a lati della leva di sblocco del mirino. ( matr. dal 978000 ca). Con un totale di circa 182.000 pezzi, la VX IIa è l'Exakta con il quantitativo di produzione più alto. Nel 1963 viene presentata alla fiera di Lipsia la Varex IIb, che oltre a modificare l’estetica della manopola di impostazione dei tempi lenti (adesso totalmente circolare) ha una maggiore precisione nei tempi lenti che vengono ampliati e modificati (non più sotto 1/25 sec ma sotto 1/30 sec). Sparisce il pulsante di sblocco del mirino ( che ritornerà con la Vx 1000) e non c’è più l’anello per la memoria della sensibilità delle pellicola. Le matricole vanno approssimativamente dal 1005000 a 1126000 circa. Dal 1963 al 1967 la Exakta Varex IIb è stata prodotta in circa 114400 pezzi. Nel 1965 viene introdotto il ritorno automatico dello specchio. Nelle foto a fianco si possono osservare le differenze più evidenti tra la IIa ( qui raffigurata è la prima versione del 1957 e la IIb. Osserviamo il piatto frontale con la differente iscrizione del logo Exakta e lo sgancio del mirino nella IIa, poi omesso nella IIb.  Sul fondello in particolare osserviamo come nella IIb sulla manopola di riavvolgimento dela pellicola sia stato inserito iuna comoda levetta ribaltabile.Sulla calotta superiore le differenze evidenti riguardano la scala dei tempi e la differente foggia della manopola dei tempi lenti sulla destra.
Nell’ottobre del 1966 al Photokina viene presentata la VX 1000 che esteticamente, rispetto alla IIb, ha il marchio Exakta in rilievo, incisa sul piatto frontale la sigla VX 1000, la manopola dei tempi lenti è ora decorata con piccoli quadratini bianchi. La corsa della leva di carica è ridotta a 230° dai 300° finora utilizzati sui modelli precedenti ed inoltre il ritorno automatico dello specchio. Per la prima volta sulle Exakta appare un pentaprisma con misurazione TTL prodotto dalla Schacht (Travemat) e Harvix (Examat). Numeri di matricola da 1125000 a 1185000 circa. Sempre nel 1967 appare la ELBAFLEX che altro non è che la stessa VX 1000 marchiata con un nome diverso per il solo mercato europeo. All’interno delle matricole 1150000/1230000 si possono trovare sia Elbaflex che VX 1000, sia con inciso sul lato del mirino «Ihagee Dresden» che « Aus Dresden». Nel 1969 appare la VX 500, ultima della serie VX, una versione semplificata della VX 1000, con il tempo più rapido limitato a 1/500 sec in una scala dei tempi compressa a B, 1/30, 1/60, 1/125, 1/250 e 1/500 senza più la manopola dei tempi lenti sotto 1/30 sec. Il sincro è fissato a 1/40 sec. Sparisce la taglierina della pellicola. I numeri di serie sono ricompresi tra 1500000 e 1590000 all’incirca. La VX 500 è l’ultima Exakta con la leva di carica a sinistra e la peculiare sagoma trapezioidale. In totale risulterebbero costruite complessivamente circa 190000 fotocamere VX 1000 e VX 500.
Exakta RTL 1000 (1970)
Nel 1963 viene presentata la EXA I (matricole da 100000 a 150000) che ha una forma del tutto diversa dalla Exa, pur essendo sostanzialmente una piccola quanto solida e robusta Exakta di fascia economica che mantiene diverse caratteristiche tecniche della Exa. Come la EXA non c’è più l’otturatore a tendina orizzontale sul piano focale ma un singolare otturatore rotante. La foggia è più tozza, la macchina risulta leggermente più larga e pesante della Exa. I tempi di scatto, pur limitati ad una ristretta fascia, cambiano come segue: posa B, 1/30, 1/60, 1/125, 1/175 sec impostati da una rotellina posto sotto la manopola sinistra. La sincronizzazione X passa però da 1/50 sec. a 1/60 sec, mentre il sincro bulb resta a 1/30 sec. Una levetta posta sul retro, a sinistra dell’alloggiamento del mirino (vedi foto) fa da sicura per l’otturatore. Inoltre il dorso è completamente rimovibile con un mezzo giro sulla rotella concentrica al foro di attacco per il treppiedi. Nel 1964 esce la versione 2 (matricole da 150000 a 175000) che aggiunge solo i due occhielli per il cinturino sui lati della calotta frontale superiore. Nel 1965 è la volta della EXA Ia (serie  di matricole da 200000 a 440000 circa). La produzione di questo modello è considerevole e va avanti fino al 1968. La sua innovazione principale è la leva di carica (sulla destra) che sostituisce la manopola di avanzamento della pellicola e l’arretramento del bottone di sgancio per il riavvoglimento del film. A titolo di cronaca si aggiunge che quando la VEB Pentacon decise di far cessare l’uso dei marchi Exakta ed EXA, la Ia continuò ad essere prodotta col nome VX 100. Le foto qui a corredo mostrano la EXA Ia nei vari dettagli. Nel 1977 esce la EXA Ib, in quanto la VEB Pentacon aveva uno considerevole stock di parti da utilizzare. La modifica sostanziale riguarda l’attacco delle ottiche: non più passo Exakta ma passo a vite M42/Praktica/Pentax e la levetta  di riavvolgimento del fim ripiegabile sulla manopola sinistra. A dire il vero l’attacco M42 è già presente sulla EXA I già dal 1973, in quanto dal 1972 anche la linea Exakta RTL1000 era praticamente cessata per trasformarsi in Praktica. La EXA I è pertanto, di fatto, l’ultima fotocamera nata in Ihagee a mantenere il proprio nome originario anche dopo lo svuotamento del nome Exakta da parte della VEB Pentacon. Solo per inciso an notiamo che la politica aziendale di uniformare il nome dei prodotti non investe solo la Exakta, ma anche la Meyer Optik - assorbita dalla VEB Pentacon - produce gli stessi obiettivi Meyer ma con marchio Pentacon. Resta solo da citare la EXA II, fotocamera introdotta nel 1959 che pur somigliando alla EXA ed alla EXA I è una cosa diversa, non fosse altro per il mirino, non più intercambiabile ma diventato un prisma fisso, l’otturatore rotante sparisce e diventa a tendina verticale su piano  focale con tempi da ½ fino a 1/250 sec più la posa B. L’otturatore presenta se non altro il vantaggio di non avere i problemi di vignettatura che erano presenti sulla EXA e EXA I con obiettivi di lunghezza focale sopra i 100 mm. L’attacco delle ottiche è Exakta. Numeri di matricola da 200000 a 290000.. Nel 1963 esce la EXA IIa versione che l’anno dopo (1964) viene rimpiazzata dalla versione 2 con gli occhielli per l’attacco del cinturino. Nel 1965 esce la EXA IIb, che ha la novità tecnica dello specchio a ritorno istantaneo. Infine nel 1966 esce la EXA 500 con tempo di esposizione portato a 1/500 sec. e sincro a 1/60 sec. mentre tutte le precedenti lo avevano ad 1/30 sec. Qui finisce la nostra storia.
EXA I, Ia (1963) - EXA 1b (1977)
Con la Varex VX del 1950 la Exakta introduce una importante innovazione tecnica: il mirino intercambiabile e si distingue dalla Kine Exakta II anche per la doppia coppia di contatti syncro-flash, una per i lampeggiatori a bulbo (tipo FP) ed una per quelli elettronici (E) con sincro a 1/50 sec. Per il resto è identica alla Exakta II. La prima serie ha un numero di serie (approssimativo) 667000 - 69200. Nel 1951 appare la versione 1 che si distingue per la sigla VX incisa sul piatto superiore frontale: nr di serie approssimativi da 692000 a 730000. Nel 1954 appare la versione 2 con numero di serie approssimativo che va da 730000 a 770000, costruite per il mercato europeo e che, diversamente da quelle fatte per il mercato americano (che vengono identificate come versione 3), hanno il riferimento per la sensibilità della pellicola espresso in DIN e non in WESTON/ASA.  Queste ultime hanno matricola che va all’incirca da 765000 a 774000. Si distingue dalla prima serie per alcune modifiche. In particolare: introduzione del bottoncino di sgancio per il riavvoglimento della pellicola anziché la levetta, leva di ricarica dritta anziché curvata… Nel 1956 appare la versione 4 e 5 (indicatori sensibilità pellicola o in ASA o in DIN) con numeri di serie che vanno all’incirca da 775000 a 817000. Una innovazione consiste nella sostituzione dei vecchi inserimenti flash con i nuovi standard syncro, uno marchiato M per le lampade a bulbo e uno marchiato X per i flash elettronici. E’ una versione transitoria che prepara l’uscita della Varex II. I tempi sincro per il contatto M vanno da 1/50 sec a 1/100 sec, mentre il contatto X opera a 1/50 sec o più lenti.
La fama della Exakta è stata conquistata anche grazie al fatto che ra una fotocamera a sistema, al centro cioè di numerosi accessori per ogni impiego: mirini intercambiabili, tubi di prolunga, soffietti per la macro, raccordi per le riprese al microscopio, perfino attacchi per l’endoscopia… Qui vediamo solo alcuni degli accessori più comuni che sono anche facimente reperibili per i collezionisti o gli appassionati che desiderassero utilizzare ancora queste splendide fotocamere. Incominciamo dagli anelli di prolunga e dal soffietto.
GLI  ACCESSORI EXAKTA
Una caratteristica poco nota delle Exakta è sicuramente la taglierina. Questo strumento è stato pensato per consentire il taglio interno della pellicola per estrarre anzitempo dei fotogrammi esposti senza attendere la fine del rullino. Nelle foto sottostanti si nota la bacchetta della taglierina azionata dopo aver svitato il piccolo pomellino di fissaggio posto sul fondello della fotocamera e il particolare della lametta a falce che, una volta agganciata la pellicola e tirata verso l’esteno col suddetto pomellino, taglia a filo il film in modo netto e preciso.
I MIRINI
L’Exakta aveva introdotto una serie di diversi mirini che potevano essere montati su tutte le fotocamere dalla VX ( in buona sostanza dal 1950 al 1970). alla EXA in virtù della totale compatibilità. Fa eccezione solo il modello RTL 1000 che è dotato di un differente sistema di visione e quindi ha i propri accessori. In particolare v’erano mirini a pozzetto (6 modelli si sono succeduti), prismatici (anche qui 6), prismatici esposimetrici (Ihagee Cell-Prism, Travenat della Schacht Ulm e Examat della Harwix Berlino), mirino ingranditore e perfino stereo, oltre ad una decina di schermi di vario genere che potevano essere inseriti in questi gruppi. Qui vediamo l’interessante unità a ingrandimento (peraltro scomponibile in due pezzi) progettata per la macrofotografia.
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 EXAKTA Ihagee

 

L’universo Exakta: il fascino del

vintage

La prima SRL (single lens reflex) della storia è stata una Exakta (1933). Basterebbe solo questo a connotare un marchio che ha avuto il merito di altri primati tecnici ed ha scritto la storia della fotografia.

Le fotocamere

Pagine dedicate a macchine fotografiche di ogni epoca con cui ho materialmente operato..

Gli obiettivi

La sezione è divisa in due grandi segmenti: quella che ho denominato «l’obiettivo perfetto» ovvero una vasta rcensione di numerosi 50mm ( e dintorni) e quella relativa alle altre focali.

Gli accessori

In particolare motori.
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 EXAKTA Ihagee

 

L’universo Exakta: il

fascino del vintage

La prima SRL (single lens reflex) della storia è stata una Exakta (1933). Basterebbe solo questo a connotare un marchio che ha avuto il merito di altri primati tecnici ed ha scritto la storia della fotografia.

Le fotocamere

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Gli obiettivi

La sezione è divisa in due grandi segmenti: quella che ho denominato «l’obiettivo perfetto» ovvero una vasta rcensione di numerosi 50mm ( e dintorni) e quella relativa alle altre focali.

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In particolare motori.