© Salvatore Benvenga 2016
EXAKTA Ihagee
L’universo Exakta: il fascino del vintage
La prima SRL (single lens reflex) della storia è stata una
Exakta (1933). Basterebbe solo questo a connotare un
marchio che ha avuto il merito di altri primati tecnici ed
ha scritto la storia della fotografia.
C’ERA UNA VOLTA....
La storia della Exakta comincia con Johan Steenbergen (Meppel, Paesi Bassi, 7 dicembre 1886 -
Osnabrück, Germania, 7 marzo 1967), figlio di un nercante olandese di tessuti, Jan Steenbergen, e
di una tedesca, Sophie Catherine Marie Brümmer. I due hanno dato a Johan un fratello maggiore,
Hermann Diedrich e una sorellina, Wilhelmine Marie Adelheid. Quando il padre muore nel 1904,
anno in cui il diciottenne Johan si diploma, questi decide di non occuparsi del commercio di tessuti
come vorrebbe la famiglia ma preferisce gestire una attività di vendita di materiale fotografico e
grammofoni. Fu accontentato ma a patto di trasferirsi alla Schneiderakademie di Dresda. La città
tedesca aveva una forte concentrazione di industrie produttrici di apparecchiature fotografiche e
Johan, dopo un breve periodo di praticantato, fonda il 13 maggio 1912 in Marcolini strasse 8 a
Dresda l’ Industrie- und Handelsgesellschaft mbH, grazie al capitale fornito dalla mamma ed alcuni
macchinari e semilavorati che Johan ha ritirato dal fallimento di di un piccolo fabbricante di
fotocamere. Nel 1913 il nome della compagnia cambia: l'abbreviazione IHG viene scritta secondo la
fonetica: Ihagee Kamerawerk GmbH.
Purtroppo lo scoppio della prima guerra mondiale è nefasto per gli affari della Ihagee che ha la quasi totalità di clienti
all’estero, sì che prima dell’armistizio del 1918 l’azienda viene liquidata per riapparire pochi giorni dopo sotto la nuova ragione
sociale «Ihagee Kamerawerk Steenbergen & Co.», in cui Johan è socio con altri sei imprenditori che gli affidano la direzione
della nuova azienda. Lo stabile dove l’azienda inizia l’attività nel 1919 diventa ben presto insufficiente. Cosicché nel 1923 su
una vasta area edificabile situata proprio al centro dell'area fotografica di Dresda, all'angolo tra Schandauerstrasse e
Bergmannstrasse vicino ai concorrenti Ernemann e Ica viene edificata la nuova fabbrica che è costantemente ampliata fino al
1930 aggiungendo alcune ali per ospitare un numero sempre crescente di maestranze e macchinari. Risulta che alla fine degli
anni '30 vi siano occupati circa 500 dipendenti. Nel 1931 Johan sposa Elizabeth Louisa Nussbaum, cittadina americana di
origine ebraica. Due anni prima il governo olandese lo aveva nominato console onorario a Dresda, con l’ufficio all’interno dello
stabilimento Ihaagee.
La svolta avviene grazie ad un tecnico interno, Karl Nüchterlein (nato il 14.03.1904 a Dresda e scomparso nel 1945, arruolato
nella Wermacht), che progetta l’innovativa Kine-Exakta, che l'Ihagee ha presentato nel 1936 alla Fiera di Lipsia, prima reflex
35mm e che rivoluziona letteralmente il mondo della fotografia per almeno trent’anni a seguire. L’dea rivoluzionaria alla base
della Kine-Exakta è la concezione di una fotocamera a sistema con innesto a baionetta per ottiche intercambiabili (
grandangolari, standard e teleobiettivi ) di anelli e soffietto per la macrofotografia nonché vari accessori, come adattatori per
microscopio, filtri, stativi, ampeggiatori e così via. La Kine-Exakta è quindi la prima fotocamera SLR 24x36 mm che ha ispirato
tutte le reflex 35mm nate successivamente. Il nome Exakta è scelto perché evoca la precisone tecnica e ben presto fotografi
naturalisti di tutto il mondo si accorgono di quanto sia molto più semplice, completo ed efficiente il sistema Exakta nella
macrofotografia rispetto alle complessità opposte dai sistemi Contax e Leica. Sebbene Ihagee, anche a causa della non eccelsa
aggressività commerciale, non riesca a scalzare i colossi Zeiss, Leica e Rollei si afferma come quarto produttore tedesco di
fotocamere.
Gli affari e la produzione di macchine cominciano a dare i loro frutti. La Jhagee ha numerosi clienti all’estero, i dati storici
dicono che nel 1935 la fabbrica di Dresda esportava il 48% della produzione, salendo al 73% nel 1939. Purtroppo l’ascesa del
partito nazionalsocialista, le nuove leggi sulla produzione e soprattutto lo scoppio della seconda guerra mondiale rifanno
precipitare le cose. Il 10 maggio 1940, la Germania invade l’Olanda nonostante questa fosse neutrale. Il giorno dopo
Steenbergen, essendo console di un governo nemico, viene imprigionato e gli viene chiesta la collaborazione per impiegare la
fabbrica nella produzione bellica. Steenbergen oppone un netto rifiuto in base al quale viene internato con moglie sia pure per
un breve periodo. Tornati a Dresda ai coniugi Steenbergen è proibito lasciare la città, disporre dei propri beni e perfino entrare
in fabbrica, nel frattempo confiscata dal governo ed un commissario del partito nazista è messo a capo dell’azienda.
Johan negozia la sua libertà con la cessione dei suoi beni ed ottenne il permesso di espatrio grazie alla mediazione di Svezia e
Svizzera e in virtù del fatto che la moglie è cittadina americana. Il 15 maggio 1942 Johan ed Elizabeth lasciano Dresda per
sempre per recarsi a Lisbona per approdare, dopo un lungo viaggio, a San Francisco in California dove Elisabeth era nata ed
aveva ancora delle proprietà. Tornerà - per raggiungere il marito - alla fine della guerra, ma in cattive condizioni di salute e
morirà nel settembre del 1948.
Nel febbraio del 1945 la fabbrica viene rasa al suolo dal bombardamento alleato. Dopo l’occupazione da parte dei russi si
procede al ripristino graduale della produzione della Kine Exakta e la Iaghee gode, unico fabbricante fotografico, dello status di
compagnia privata olandese nella Germania Est, mentre altre aziende (Zeiss Jena, Altissa…) vengono incorporate nella VEB
Pentacon. Escono nuovi prodotti ( Varex, VX, EXA..) e moltissimi accessori per i più disparati usi. Il 1968 è l’anno che cambia
molte cose nel mondo, anche nel mondo Exakta che fatica a reggere la crescente concorrenza giapponese. Nel frattempo i
vecchi proprietari che hanno aperto nella Germania Occidentale la Iaghee Kamerawerke Ag a Francoforte (1959) e lhagee-
Exakta Photo AG a Monaco (1962) intentano varie cause ma è tutta la filiera che sta andando in crisi. Il declino è inarrestabile.
La produzione occidentale viene spostata in Giappone appoggiandosi a Cosina e Petri con alcuni modelli quali ad esempio la
Exakta Twin TL o la Exakta TL 500, 1000 e i modelli EDX2 e 3. A Dresda ci sono gli ultimi colpi di coda sotto la VEB Pentacon.
L’ultima ad uscire è la Exakta RTL 1000 che sostanzialmente è una Praktica VLC ( lo chassis è lo stesso). Una fotocamera che
nulla a da spartire con la vecchia Varex. Quarantacinque anni dopo l’alba che ha messo alla luce la Kine-Exakta il sole tramonta
e con esso un marchio che ha davvero lasciato una storia immortale.
VAREX II a (1957) e IIb (1963)
VAREX VX (1950)
VAREX VX 1000
(1967)
CREDITI:
C.Aguila-M.Rouah «Exakta Cameras 1933-1978» Hove Collectors Book
Fondazione Steebergen
Ihagee Org
Per la manualistica Exakta si rinvia alla lodevola raccolta curata da http://www.butkus.org
VAREX VX 1000 (1967)
I tempi sono cambiati e il gruppo VEB Pentacon, in cui l’Exakta è inserita, decide
che è il momento di modernizzarsi e spingere sulle sinergie costruttive. Dal 2
gennaio 1970 la Ihagee non ha più un impianto di produzione indipendente. La
nuova RTL 1000 che sarà poi la Praktica VLC (1974) ha tempi da 8 sec a 1/1000
sec. Un otturatore su piano focale di metallo ed a scorrimento verticale e sincro
lampo a 1/125 sec ( mantenendo quello per i flash a bulbo impostato a 1/30 sec) e
specchio a ritorno istantaneo. Viene mantenuta la baionetta Exakta, con due
pulsanti di scatto: uno molto evidente a destra per le nuove lenti disegnate
appositamente per questo modello ed uno a sinistra per i vecchi modelli di lenti a
preselezione. la compatibilità con i vari accessori è mantenuta, salvo per quanto
attiene al mirino (del tutto nuovo e diverso) e schermi. Il nuovo mirino è dotato di
lettura esposimetrica TTL.
I numeri di serie vanno da a 200000 a 290000.
Appare una versione che elimina sul frontale il nome Exakta e si limita solo a RTL
1000.
Per i collezionisti ed appassionati dello storico marchio Exakta la RTL 1000 non ha lo stesso valore dei precedenti modelli. La storia
Exakta finisce di fatto nel 1972.
Ci sarebbe ancora da parlare della Exakta Real fatta in occidente, costruita dalla Ihagee Kamerawerke AG di Berlino e presentata per
la prima volta alla Photokina del 1963 la cui commercializzazione avviene però tre anni più tardi (1966).
Johan Steenbergen e i suoi soci avevano puntato su un nuovo modello
totalmente ridisegnato. La flangia di innesto della baionetta (46mm) risulta più
larga dei 38mm della Varex, anche se con un adattatore è possibile utilizzare i
vecchi obiettivi progettati per la Varex.
Il progetto della West Berlin Exakta muore in tenerissima età, nel 1967, appena
un anno dopo essere venuto alla luce.
I produttori giapponesi con le varie Nikon, Pentax, Canon e così via avevano
invaso il mercato e decretato la fine di un sogno. Il marchio Exakta emigra nel
Sol Levante e precisamente finisce alla Cosina che produce nel 1970, anno in
cui la VEB Pentacon produce la RTL 1000, un modello con attacco Exakta Real
ed uno M42 (Twin TL 42).
La Petri invece si occupa di produrre TL 500 nel 1976 e la FE 2000 nel 1978.
Dopo di che il nome Exakta sparisce per sempre dal mondo delle 35mm. Il
sipario scende e le luci si spengono.
Questa breve storia delle Exakta non può chiudersi senza parlare di una serie di modelli costruiti apposta dalla Ihagee per venire
incontro alla domanda da parte di una fascia di utenza meno danarosa di fotocamere economicamente più abbordabili ma
egualmente affidabili e robuste.
Non va dimenticato che erano tempi in cui per acquistare una macchina
fotografica di buon livello ci volevano diversi stipendi.
Ecco che nel 1952 esce la Exa che compendia doti di semplicità, robustezza e
compattezza unitamente alla possibilità di utilizzare ottiche e mirini della Varex.
La prima serie è grosso modo ricompresa tra le matricole 200000 e 235000. La
prima caratteristica tecnica che salta all’occhio è la particolare leva di selezione
dei tempi di scatto, limitati ad una fascia tra 1/25 sec ed 1/150 sec, più la posa
B.
L’ottica fornita in dotazione era un tripletto e poteva essere o il Trioplan 50mm
f/2,8 della meyer Optik oppure il Meritar della Ludwig con identica lunghezza
focale e luminosità del Trioplan.
Nel 1955 esce la versione 2 ( numeri matricola da 235000 a 245000 circa), che
ha un’unica differenza nel tipo di attacco sincro flash che ora sono di tipo
standard, marchiati M ed X.
Nel 1956 esce la versione 3 (marchiata Rheinmetall Sommerda) funzionalmente
identica alla versione 2.L’anno dopo (1957) esce la versione 4 - raffigurata nelle
foto a fianco - con numeri di serie tra 400000 e 520000, principalmente
distribuita sul mercato americano e senza le guide sul piatto pressa pellicola del
dorso.
La versione 5 si differenzia per il marchio Exa in rilievo anziché inciuso, mentre
la versione 6 del 1961 (matricole da 560000 a 620000) ha il piatto con il nome
Exa con fondo nero e di foggia rettangolare.
Una avvertenza tecnica riguarda il fatto che con le Exa, proprio per il suo
otturatore rotante, l’uso di obiettivi oltre il 100mm (dal 135mm in su) provoca
una vignettatura (in verità, in un test con il Primotar 135mm essa era poco
evidente), cosa che avviene anche con i tubi di prolunga e soffietto macro.
Non vengono trattate qui le prime Exakta 4x6,5 cm VP, prodotte dal 1933 (modello A) fino al 1939, anno in cui la serie si concluse con
l’ultimo dei 22 modelli costruiti con questo formato.
La prima Exakta 35mm (Kine Exakta e Kine Exakta II) è del 1936 e viene prodotta fino al 1949 in circa 92000 esemplari.
Nel 1950 appare la Varex con l’innovazione del mirino intercambiabile e il cui nome avrebbe dovuto essere Varex MX (dai sincro flash)
EXA (1952)
EXA I (1963) e II (1959)
Nel 1957 la Jhagee commercializza un nuovo modello che si distingue dalla
Vx per l’incisione sul piatto frontale superiore della dicitura «Exakta Varex
IIa» e della comparsa di un terzo contatto flash (denominato F) destinato ad
essere utilizzato con i flash a bulbo istantaneo e nn ritardato con soincro a
1/25 sec. Il piatto pressapellicola è ora rimovibile. Da notare infine che sulla
IIa permane ancora il tempo di 1/150 sec.
Questo tempo (1/150 sec.) scompare con la produzione di una seconda serie
di Varex IIa del 1957 contraddistinta dai numeri di serie
approssimativamente compresi tra 850000 e 860000.
Nel 1958 esce la versione 3 della IIa che ha un’unica differenza estetica,
quella di avere la dicitura Varex IIa in rilievo anziché incisa. I numeri di serie
vengono fatti ricomprendere all’incirca tra 860000 e 936000.
Nello stesso anno questa dicitura cambia ancora e si limita ad un sempice
«IIa» inciso sotto il marchio Exakta (serie 4).
Nel 1961 esce la serie 5 della IIa con matricole approssimativamente
comprese tra 936000 e 1005000. Questa nuova versione cambia
radicalmente l’estetica del piatto frontale fino al 1967. La dicitura EXAKTA è
ora a lettere maiuscole, su fondo nero, viene introdotto un pentaprisma
amovibile più alto. La dicitura IIa viene incisa non più frontalmente ma sulla
parte superiore. Sempre nel 1961 escono la versione 6 e 7 (quest’ultima è
quella per il mercato americano) con differenze estetiche insignificanti. Più
vistosa la modifica nella versione 8 del 1962 che si distingue per il marchio
Ihagee Dresden e (più in piccolo) Varex IIa incise sul piatto frontale a lati
della leva di sblocco del mirino. ( matr. dal 978000 ca). Con un totale di circa
182.000 pezzi, la VX IIa è l'Exakta con il quantitativo di produzione più alto.
Nel 1963 viene presentata alla fiera di Lipsia la Varex IIb, che oltre a
modificare l’estetica della manopola di impostazione dei tempi lenti (adesso
totalmente circolare) ha una maggiore precisione nei tempi lenti che
vengono ampliati e modificati (non più sotto 1/25 sec ma sotto 1/30 sec).
Sparisce il pulsante di sblocco del mirino ( che ritornerà con la Vx 1000) e
non c’è più l’anello per la memoria della sensibilità delle pellicola. Le
matricole vanno approssimativamente dal 1005000 a 1126000 circa.
Dal 1963 al 1967 la Exakta Varex IIb è stata prodotta in circa 114400 pezzi.
Nel 1965 viene introdotto il ritorno automatico dello specchio.
Nelle foto a fianco si possono osservare le
differenze più evidenti tra la IIa ( qui raffigurata
è la prima versione del 1957
e la IIb. Osserviamo il piatto frontale con la
differente iscrizione del logo Exakta e lo sgancio
del mirino nella IIa, poi omesso nella IIb. Sul
fondello in particolare osserviamo come nella IIb
sulla manopola di riavvolgimento dela pellicola
sia stato inserito iuna comoda levetta
ribaltabile.Sulla calotta superiore le differenze
evidenti riguardano la scala dei tempi e la
differente foggia della manopola dei tempi lenti
sulla destra.
Nell’ottobre del 1966 al Photokina viene presentata la VX 1000 che
esteticamente, rispetto alla IIb, ha il marchio Exakta in rilievo, incisa sul
piatto frontale la sigla VX 1000, la manopola dei tempi lenti è ora decorata
con piccoli quadratini bianchi. La corsa della leva di carica è ridotta a 230°
dai 300° finora utilizzati sui modelli precedenti ed inoltre il ritorno
automatico dello specchio.
Per la prima volta sulle Exakta appare un pentaprisma con misurazione
TTL prodotto dalla Schacht (Travemat) e Harvix (Examat).
Numeri di matricola da 1125000 a 1185000 circa.
Sempre nel 1967 appare la ELBAFLEX che altro non è che la stessa VX
1000 marchiata con un nome diverso per il solo mercato europeo.
All’interno delle matricole 1150000/1230000 si possono trovare sia
Elbaflex che VX 1000, sia con inciso sul lato del mirino «Ihagee Dresden»
che « Aus Dresden». Nel 1969 appare la VX 500, ultima della serie VX, una versione semplificata della VX 1000, con il tempo più
rapido limitato a 1/500 sec in una scala dei tempi compressa a B, 1/30, 1/60, 1/125, 1/250 e 1/500 senza più la manopola dei
tempi lenti sotto 1/30 sec. Il sincro è fissato a 1/40 sec. Sparisce la taglierina della pellicola. I numeri di serie sono ricompresi tra
1500000 e 1590000 all’incirca.
La VX 500 è l’ultima Exakta con la leva di carica a sinistra e la peculiare sagoma trapezioidale.
In totale risulterebbero costruite complessivamente circa 190000 fotocamere VX 1000 e VX 500.
Exakta RTL 1000 (1970)
–
Nel 1963 viene presentata la EXA I (matricole da 100000 a 150000) che ha una forma del tutto diversa dalla Exa, pur essendo
sostanzialmente una piccola quanto solida e robusta Exakta di fascia economica che mantiene diverse caratteristiche tecniche della Exa.
Come la EXA non c’è più l’otturatore a tendina orizzontale sul piano focale ma un singolare otturatore rotante.
La foggia è più tozza, la macchina risulta leggermente più larga e pesante della Exa.
I tempi di scatto, pur limitati ad una ristretta fascia, cambiano come segue: posa B,
1/30, 1/60, 1/125, 1/175 sec impostati da una rotellina posto sotto la manopola
sinistra. La sincronizzazione X passa però da 1/50 sec. a 1/60 sec, mentre il sincro
bulb resta a 1/30 sec.
Una levetta posta sul retro, a sinistra dell’alloggiamento del mirino (vedi foto) fa da
sicura per l’otturatore.
Inoltre il dorso è completamente rimovibile con un mezzo giro sulla rotella concentrica
al foro di attacco per il treppiedi.
Nel 1964 esce la versione 2 (matricole da 150000 a 175000) che aggiunge solo i due
occhielli per il cinturino sui lati della calotta frontale superiore.
Nel 1965 è la volta della EXA Ia (serie di matricole da 200000 a 440000 circa). La
produzione di questo modello è considerevole e va avanti fino al 1968. La sua
innovazione principale è la leva di carica (sulla destra) che sostituisce la manopola di
avanzamento della pellicola e l’arretramento del bottone di sgancio per il
riavvoglimento del film. A titolo di cronaca si aggiunge che quando la VEB Pentacon
decise di far cessare l’uso dei marchi Exakta ed EXA, la Ia continuò ad essere
prodotta col nome VX 100.
Le foto qui a corredo mostrano la EXA Ia nei vari dettagli.
Nel 1977 esce la EXA Ib, in quanto la VEB Pentacon aveva uno considerevole stock di
parti da utilizzare. La modifica sostanziale riguarda l’attacco delle ottiche: non più
passo Exakta ma passo a vite M42/Praktica/Pentax e la levetta di riavvolgimento del
fim ripiegabile sulla manopola sinistra.
A dire il vero l’attacco M42 è già presente sulla EXA I già dal 1973, in quanto dal
1972 anche la linea Exakta RTL1000 era praticamente cessata per trasformarsi in
Praktica.
La EXA I è pertanto, di fatto, l’ultima fotocamera nata in Ihagee a mantenere il
proprio nome originario anche dopo lo svuotamento del nome Exakta da parte della
VEB Pentacon.
Solo per inciso an
notiamo che la politica aziendale di uniformare il nome dei prodotti non investe solo la
Exakta, ma anche la Meyer Optik - assorbita dalla VEB Pentacon - produce gli stessi
obiettivi Meyer ma con marchio Pentacon.
Resta solo da citare la EXA II, fotocamera introdotta nel 1959 che pur somigliando alla
EXA ed alla EXA I è una cosa diversa, non fosse altro per il mirino, non più
intercambiabile ma diventato un prisma fisso, l’otturatore rotante sparisce e diventa a
tendina verticale su piano focale con tempi da ½ fino a 1/250 sec più la posa B.
L’otturatore presenta se non altro il vantaggio di non avere i problemi di vignettatura
che erano presenti sulla EXA e EXA I con obiettivi di lunghezza focale sopra i 100 mm.
L’attacco delle ottiche è Exakta. Numeri di matricola da 200000 a 290000..
Nel 1963 esce la EXA IIa versione che l’anno dopo (1964) viene rimpiazzata dalla
versione 2 con gli occhielli per l’attacco del cinturino. Nel 1965 esce la EXA IIb, che ha
la novità tecnica dello specchio a ritorno istantaneo. Infine nel 1966 esce la EXA 500
con tempo di esposizione portato a 1/500 sec. e sincro a 1/60 sec. mentre tutte le
precedenti lo avevano ad 1/30 sec.
Qui finisce la nostra storia.
EXA I, Ia (1963) - EXA 1b (1977)
Con la Varex VX del 1950 la Exakta introduce una importante innovazione
tecnica: il mirino intercambiabile e si distingue dalla Kine Exakta II anche
per la doppia coppia di contatti syncro-flash, una per i lampeggiatori a
bulbo (tipo FP) ed una per quelli elettronici (E) con sincro a 1/50 sec. Per
il resto è identica alla Exakta II.
La prima serie ha un numero di serie (approssimativo) 667000 - 69200.
Nel 1951 appare la versione 1 che si distingue per la sigla VX incisa sul
piatto superiore frontale: nr di serie approssimativi da 692000 a 730000.
Nel 1954 appare la versione 2 con numero di serie approssimativo che va
da 730000 a 770000, costruite per il mercato europeo e che,
diversamente da quelle fatte per il mercato americano (che vengono
identificate come versione 3), hanno il riferimento per la sensibilità della
pellicola espresso in DIN e non in WESTON/ASA. Queste ultime hanno
matricola che va all’incirca da 765000 a 774000. Si distingue dalla prima
serie per alcune modifiche. In particolare: introduzione del bottoncino di
sgancio per il riavvoglimento della pellicola anziché la levetta, leva di
ricarica dritta anziché curvata…
Nel 1956 appare la versione 4 e 5 (indicatori sensibilità pellicola o in ASA
o in DIN) con numeri di serie che vanno all’incirca da 775000 a 817000.
Una innovazione consiste nella sostituzione dei vecchi inserimenti flash
con i nuovi standard syncro, uno marchiato M per le lampade a bulbo e
uno marchiato X per i flash elettronici. E’ una versione transitoria che
prepara l’uscita della Varex II.
I tempi sincro per il contatto M vanno da 1/50 sec a 1/100 sec, mentre il
contatto X opera a 1/50 sec o più lenti.
La fama della Exakta è stata conquistata anche grazie al fatto che ra una fotocamera a sistema, al centro cioè di numerosi
accessori per ogni impiego: mirini intercambiabili, tubi di prolunga, soffietti per la macro, raccordi per le riprese al
microscopio, perfino attacchi per l’endoscopia…
Qui vediamo solo alcuni degli accessori più comuni che sono anche facimente reperibili per i collezionisti o gli appassionati
che desiderassero utilizzare ancora queste splendide fotocamere. Incominciamo dagli anelli di prolunga e dal soffietto.
GLI ACCESSORI EXAKTA
Una caratteristica poco nota delle Exakta è sicuramente la taglierina.
Questo strumento è stato pensato per consentire il taglio interno della pellicola per estrarre anzitempo dei
fotogrammi esposti senza attendere la fine del rullino.
Nelle foto sottostanti si nota la bacchetta della taglierina azionata dopo aver svitato il piccolo pomellino di
fissaggio posto sul fondello della fotocamera e il particolare della lametta a falce che, una volta agganciata la
pellicola e tirata verso l’esteno col suddetto pomellino, taglia a filo il film in modo netto e preciso.
I MIRINI
L’Exakta aveva introdotto una serie di diversi mirini che potevano essere montati su tutte le fotocamere dalla VX ( in
buona sostanza dal 1950 al 1970). alla EXA in virtù della totale compatibilità. Fa eccezione solo il modello RTL 1000 che
è dotato di un differente sistema di visione e quindi ha i propri accessori.
In particolare v’erano mirini a pozzetto (6 modelli si sono succeduti), prismatici (anche qui 6), prismatici esposimetrici
(Ihagee Cell-Prism, Travenat della Schacht Ulm e Examat della Harwix Berlino), mirino ingranditore e perfino stereo,
oltre ad una decina di schermi di vario genere che potevano essere inseriti in questi gruppi.
Qui vediamo l’interessante unità a ingrandimento (peraltro scomponibile in due pezzi) progettata per la macrofotografia.