© Salvatore Benvenga 2016
NIKON F3
NIKON F3: SPAZIALE
Nikon F3: la macchina spaziale disegnata da Giugiaro.
Che
cosa
abbia
rappresentato
la
F3,
prima
Nikon
di
livello
professionale
con
automatismo
di
esposizione
ed
esposimetro
alloggiato
nel
corpo
macchina,
lo
dicono
alcuni
numeri.
E’
stata
in
produzione
per
venti
anni
(1980-2000)
è
stata
la
fotocamera
standard
nelle
missioni
space-shuttle
della
NASA.
E’
stata
un
punto
di
riferimento
mondiale.
C’ERA UNA VOLTA....
Ventuno anni dopo l’uscita della Nikon F (1959) e nove anni dopo l’uscita della Nikon F2 (1971) la Nippon Kogaku mise in
produzione la F3, una fotocamera del tutto innovativa ma che - nel rispetto della tradizione della casa giapponese ancora
oggi fortunatamente mantenuta - era in grado di operare senza problemi con le ottiche costruite nel 1959.
Partirei proprio da questo punto, che ritengo uno dei motivi che hanno consentito alla Nikon di conservare ed accrescere il
numero dei suoi fans. Anche oggi, in piena era digitale, farcita di microchips, gli utenti Nikon sanno che il loro corredo di
ottiche - anche se vetusto - può essere sempre utilizzato.
La Nikon F3, come la F e la F2, manteneva il mirino intercambiabile ( ben 5 quelli disponibili sempre con copertura 100%
dell’area inquadrata), con la differenza che l’esposimetro non era più alloggiato in esso.
Nel 1980 per la NASA su prodotta una serie speciale, tutta interamente nera e con dorso da 250 pose. Nel 1982 fu
prodotta una serie caratterizzata dalla scocca in titanio e chiamata appunto F3/Titan.
Nel 1983 la F3 fu prodotta in versione autofocus (F3/AF) , prima Nikon con messa a fuoco automatica, dotandola di un
imponente mirino (DX-1).
OGGI.....
La Nikon F3 è stata l’ultima fotocamera professionale manual focus, la cui produzione è continuata anche dopo l’avvento della
magnifica F4 (1988) e della pesantissima F5 (1996) entrambe autofocus a pellicola. Ciò a significare di quale attenzione la casa
giapponese ponesse su questo modello e di quale fosse la richiesta tra i fotografi Nikon anche in un’epoca che si stava
inesorabilmente avviando verso una radicale e decisiva svolta nell’impiego delle fotocamere.
Una F3 si trova oggi nel mercato dell’usato a poche centinaia di euro. Un prezzo incredibilmente basso per una macchina che è
stata ai vertici mondiali. Ma questa è la logica del mercato che premia altri fattori. Bisogna stare attenti alle condizioni dell’
otturatore: trattandosi di una leggerissima lamina di titanio è molto resistente e praticamente eterno, ma occorre verificare che
non sia stato danneggiato o incrinato.
Il primo numero di matricola assegnato alla F3 fu il 1200001.
Nel giugno 1996 per il mercato giapponese fu prodotta in circa 500 esemplari una versione speciale la F3 H (High Speed)
che consentiva una cadenza di oltre 13 fts!!
LE CARATTERISTICHE....
Caratteristiche salienti: l’otturatore a tendina in titanio sul piano focale a scorrimento orizzontale, tempi di posa controllati al
quarzo da 8sec. a 1/2000 (più B e T), sincro-X ad 1/80, ed uno scatto meccanico d’emergenza a 1/60sec., automatica a
priorità di diaframmi.
Pur essendo una macchina automatica per il cui funzionamento era necessario l’uso delle batterie, la F3 era dotata di uno scatto
meccanico di riserva (1/60) per garantire il funzionamento anche in assenza di pile. La gamma di misurazione ISO era
particolarmente estesa (EV1-EV18, ovvero da 1/sec a f:1,4 fino a 1/2000 a f:11 con pellicola 100 ISO) e gamma sensibilità da 12
a 6400 ISO.
La F3 aveva il proprio motore dedicato: MD-4 capace di
6ftg al secondo e le cui (8) batterie alimentano i circuiti
della macchina.
Nell’immagine si osserva il caratteristico alloggiamento di un
flash Nikon dedicato, posizionato sul manettino di
avvoglimento della pellicola su cui ci sono i contatti. Nelle
ultime serie della F3, sul mirino fu introdotta la slitta
standard per il flash.
La F3 poteva essere richiesta con uno dei due pentaprismi: il DE-2 standard e il DE-3 High-Eyepoint, da cui la sigla HP,
adatto a quanti portano gli occhiali per il suo oculare maggiorato.
Oltre i due suddetti pentaprismi standard, c’erano il DA-2 (sportivo), DW-3 (a cappuccio) e DW-4 (ingranditore)
Nella immagine si può osservare la F3 privata del mirino
per accedere al vetrino di messa a fuoco d serie K
(intercambiabile con ben altri 19 modelli disponibili)