© Salvatore Benvenga 2016
NIKON F2
NIKON F2: IL CARRO ARMATO
Nikon F2: l’inossidabile carro armato della Nikon.
Quando
la
Nippon
Kogaku
(Nikon)
progettò
l’evoluzione
della
mitica
F
non
poté
far
altro
che
immaginare
una
reflex
che
unisse
alle
proverbiali
caratteristiche
di
modularità
ed
affidabilità
della
F
un
ulteriore
passaggio
verso la modernizzazione .
C’ERA UNA VOLTA....
Mentre la Nikon F era ancora in produzione (1959-1974)la Nippon Kogaku mise in produzione nel 1971 quella che ne
sarebbe stata la logica evoluzione: la Nikon F2.
La F2 possedeva tutti i punti di forza della Nikon F, tra cui la modularità, il mirino ed il vetrino di messa fuoco
intercambiabili, la tendina in titanio sul piano focale e la copertuta al 100% del campo inquadrato nel mirino. Ma furono
introdotte alcune migliorie quali: il mirino Photomic (DP-1) più compatto e meno spigoloso di quello presente sulle F, il
dorso incernierato sul lato, un migliore accoppiamento col motore (M-1 da 5 ft al sec con anche il riavvolgimento
motorizzato), il sicro-X portato a 1/80sec, l’interruttore on-off integrato nella leva di carica a corsa breve, specchio a
ritorno istantaneo .
Il primo numero di matricola fu 7100001
Nel 1973 la Nikon produsse in serie la F2S con Photomic DP-2 con display a LED anziché a galvanometro e un accessorio
(DS-1) che la trasformava in una automatica a priorità di tempi. Nel 1976 veniva prodotta (in pochi esemplari) la F2SB,
dotata di un Photomic DP-3 con sensore al silicio (SPD).
.
Nel 1977 fu prodotta la F2A con Photomic Dp-11 (riconoscibile per una piccola A bianca sul lato destro del frontale), in grado
di dialogare con le nuove ottiche AI senza necessità di accoppiare la forcella per leggere i diaframmi.
L’ultima F2 totalmente meccanica fu la F2AS prodotta nel 1977 con Photomic DP-12, gemella della F2SB, oggi tra le più
ricercate dai collezionisti.
Nel 1978 alla Photokina la Nikon presentò la F2 High Speed, con motore MD-100 da 10 ft al sec., a cui seguì la versione II°
caratterizzata dall’assenza della posa B e T. Numeri di matricola dal 7850001.
Infine nel 1979 (a nove anni dalla sua nascita) uscì la F2 Titan, con molte componenti (fondello, mirino, piastra porta ottica..)
in titanio per il massimo della robustezza, la scritta Titan (in corsivo) sul frontale sinistro ed il mirino DE-1 ( pentaprisma
semplice senza esposimetro).
Nell’immagine la Nikon F2 con Photomic Dp-
1 e motore MD-3, ultimo della serie dopo
Md-1 e Md-2.
OGGI.....
La Nikon F2 è una fotocamera fatta per durare e resistere al tempo. Chi volesse provare il fascino di una macchina totalmente
manuale a pellicola con un parco ottiche ed accessori sterminato ha di che saziarsi. Una fotocamera di grande precisione e
robustezza, reperibile nel mercato dell’usato con buona facilità, meno impegnativa della F
per certi versi, in grado di scattare immagini in ogni condizione climatica.
Certo, oggi è vista come una macchina da collezione storica per appassionati nikonisti o di fotocamere d’epoca, ma questo nulla
toglie alla sua capacità di fare ancora perfettamente il proprio dovere qualora venisse richiesto.
Curiosità :
In occasione dl venticinquesimo anno di presenza sul mercato americano la Nikon USA produsse una F2A cromata con
targhetta d’argento sotto il pulsante di scatto e con un numero di matricola supplementare inciso sul fondello.
LE CARATTERISTICHE....
Il fondello della F2, con l’alloggiamento per le pile, il
pulsante di sblocco (frizione) per il riavvogliamento della
pellicola, il filetto per il treppiede, la chiavetta di sicurezza
per l’apertura del dorso (a destra), la presa di forza per il
perno motore (a sinistra).
Sul frontale si vede la leva dell’autoscatto impostabile
per 2, 4, 6, 8, 10 sec. ed appena sopra il pulsante di
controllo della profondità di campo con la leva di
sollevamento dello specchio. Sulla destra il pulsante di
sblocco delle ottiche.
Nella immagine si può osservare la F2 privata del mirino per accedere al vetrino di messa a fuoco (anch’esso intercambiabile tra vari
modelli), il selettore dei tempi da 1sec a1/2000sec + B) la ghiera intorno al pulsante di scatto con la funzione T (in grado di far eseguire
esposizioni fino a 10 sec caricando la leva dell’autoscatto posta sul frontale). Caratteristica unica della F2 la possibilità di gestire i tempi
verdi (da 1/125s a 1/2000s anche con regolazioni intermedie! Si noti al centro del selettore dei tempi un discchetto bianco marcato da un
trattino nero. Quando esso è orizzontale significa che l’otturatore è armato, se è inclinato che esso è scarico.
V’erano anche in dotazione una notevole serie di vetrini di
messa a fuoco: tipo A (lente di Fresnel e condensatrice con
stigmometro orizzontale ad immagine spezzata), tipo B con
al centro solo una semplice zona finemente smerigliata utile
con ottiche poco lunminose, tipo C con reticolo centrale in
campo chiaro per macrofotografia, tipo D (il più semplice),
tipo E (adatto alle ottiche decentrabili PC-Nikkor),tipo G,
tipo H, tipo J, tipo K (standard in dotazione: caratterizzato
dalla corona di microprismi attorno al telemetro ad
immagine spezzata),
tipo L, M, P e R (per uso con grandangolari estremi).
Era stato prodotto un vetrino per ogni necessità.
La F2 aveva in catalogo diversi mirini (nell’immagine sotto i
vedono i due più diffusi:pentaprisma semplice e Photomic)
tra cui quello a pozzetto, il costoso mirino d’azione, quello
ingranditore 6x e quello angolare.
Iil Photomic DP1 ed il pentaprisma semplice
(senza esposimetro incorporato) DE1.