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C’ERA UNA VOLTA....
Nel 1977 la Nippon Kogaku mise in produzione la FM,
primo apparecchio progettato per essere impiegato
con gli obiettivi AI di nuova generazione, modificando
il sistema di accoppiamento tra l’esposimetro interno
e il preselettore dei diaframmi e introducendo tre led
nel mirino per la lettura esposimetrica.
Il mirino della FM, diversamente dalla Nikon F (1959)
Nikon F2 (1971) con copertura del 100% dell’area
inquadrata, copriva solo il 93%.
Le pile servivano solo per attivare l’esposimetro, dato
che la macchina era perfettamente in grado di
scattare indipendentemente dall’alimentazione
elettrica.
Fu scelto un otturatore a scorrimento verticale (Copal
Square S a cinque lamelle) in grado di utilizzare il
motore con cadenza di 3,5 ftg al secondo. Un
otturatore molto preciso con tempi da 1sec a 1/1000
+ posa B e tempo sincro-x a 1/125 sec, migliore
rispetto a quello presente sulle sorelle maggiori, per
lavorare col flash in esterni.
Insieme con la FM fu messa in produzione anche la
FE, gemella della FM, ma automatica a priorità di
diaframmi, che non ebbe però il successo della sorella
totalmente manuale tra i Nikonisti più ortodossi.
Nel 1982 la Nikon fece uscire una evoluzione della
FM, la FM2. L’otturatore consentiva tempi di posa fino
alla ragguardevole velocità di 1/4000 sec ed il sincro
fash a 1/200 sec. L’ammiraglia di riferimento era nel
frattempo diventata la Nikon F3 (1980).
Nel 1984 fu aggiornata la FM2 che diventò FM2n (da
new) col tempo sincro flash esteso a 1/250 sec.
avvicinandosi su questo versante a quelli permessi di
un otturatore centrale con grandi vantaggi nell’uso
del lampeggiatore in esterni per lampo di schiarita in
luce solare nelle classiche situazioni da 1/250 a f: 8.
Infine nel 1993 vi fu l’ultima versione della serie FM
con la FM2/T (titanio) caratterizzata dalla carrozzeria
in lega di titanio
Le immagini rappresentano una FM2n caratterizzata
dal tempo sincro-x a 1/250 in rosso sul selettore dei
tempi e dalla lettera N, visibile sul retro, prima del
numero di matricola.
L’attivazione del pulsante di scatto avviene staccando
leggermente la leva di carica (come si nota nella foto)
dalla posizione di riposo (detta posizione di sicura).
La gamma di misurazione ISO è particolarmente estesa
(EV1-EV18, ovvero da 1/sec a f:1,4 fino a 1/2000 a f:11
con pellicola 100 ISO) e gamma sensibilità da 12 a 6400
ISO esattamente come per la sorella maggiore F3.
Semplicissime le esposizioni multiple grazie alla piccola
leva coassiale posta in testa alla leva di carica e visibile
anche nelle immagini a corredo di questo articolo.
L’otturatore nella FM2n è in alluminio con un ottimo
sistema di frenaggio contro gli urti di fine corsa.
Anche lo specchio reflex è maggiorato rispetto alla
precedente FM con cornice in titanio e alloggiamento di
battuta fonoassorbenti, Cinque cuscinetti a sfera
assicurano al meccanismo di carica un avanzamento
molto dolce. Tre i vetrini di messa a fuoco (contro i venti
della F3) possibili ed esposimetro con coppia di fotodiodi
al silicio il tutto all’interno di uno chassis in alluminio
pressofuso con fondello e calotta in bronzo.
Il peso complessivo della FM2 è di 540 gr (solo corpo)
Complemento della FM2 è il motore MD-12 (nella foto)
con cadenza da 3,2 ftg al secondo alimentato da 8
battere a stilo di tipo AA dal peso netto di 410gr.
La FM2 con motore MD-12 è ancora ragionevolmente
compatta e molto ergonomica.
CONCLUSIONI
La Nikon FM2n era pubblicizzata come la Nikon dei
perfezionisti. A prima vista questa poteva apparire più
come una classica boutade che altro, ma per chi - come
me - ha avuto modo di provarla a lungo sul campo non
poteva che concordare.
La FM2 è una fotocamera di una robustezza ed affidabilità
del tutto eccezionali, preservate in un corpo piuttosto
minuto rispetto alle ammiraglie di casa Nikon.
La casa giapponese (fondata nel 1917 col nome Nippon
Kogaku K.K. ovvero Compagnia Ottica Giapponese e
diventata Nikon Corporation nel 1988) ha sempre fatto
della affidabilità e validità il suo punto d’onore, ha
realizzato con questa fotocamera uno dei migliori prodotti
per l’uso intensivo e a tutto campo.
Chi l’ha usata sa bene che la “piccola” FM2 nasconde un
cuore generoso e assolve al suo dovere con precisione e
costanza invidiabili.
Nella foto si può osservare il velocissimo e leggerissimo
otturatore in alluminio a scorrimento verticale in grado di
scattare con ottima precisione fino a 1/4000 di secondo in
modo totalmente meccanico.
CONCLUSIONI
Anche se esse possono apparire rivolte ad una nicchia
ristretta di appassionati (non so neppure se raggiungono
quei venti lettori che Manzoni sovente citava ) e
probabilmente demodé, mi sento di dover dire che la FM2
è una fotocamera meccanica da grandi prestazioni.
Scattare con essa può provocare quel piacere che sanno
dare solo quelle gite fuori porta che finiscono in un’osteria
alla mano dove si mangia bene e si beve meglio. Una gita
destinata ad essere ricordata negli anni a venire, da
raccontare agli amici con quella sfumata nostalgia che
ognuno di noi prova immancabilmente quando parla di
cose che hanno - anche solo per breve tempo - dato gioia
alla vita.
© S. Benvenga