www.bensaver.it C’ERA UNA VOLTA.... Dopo aver lanciato nel 1959 la Nikon F  , nel 1971 la Nikon F2 ,e nel 1980 Nikon la Nikon F3 quest’ultima disegnata da Giorgetto Giugiaro, la casa giapponese affidò alla matita del famoso designer anche la nuova reflex progettata non solo per essere al centro di un sistema di obiettivi ed accessori probabilmente ancora oggi il più vasto al mondo, ma per essere la reflex più innovativa che avesse mai visto la luce: la Nikon F4. Il primo numero di serie fu il 2.100.000 Nel 1988, sebbene la produzione della F3 continuasse ancora fino al 2000, ai fotografi fu messa a disposizione una macchina decisamente impressionante: prima professionale autofocus per di più dotata di un motore interno e dell’innovativo sistema esposimetrico Matrix. Il tutto alimentato da 4 comuni batterie AA alloggiate in una impugnatura amovibile chiamata MB-20. Per molti versi una macchina per braccia robuste dato che il solo corpo con batterie pesa ben 1400gr. La stessa macchina dotata dell’impugnatura MB-21 (alimentato da 6 pile AA e che la rende un filo più alta) dotata di uno pulsante scatto supplementare per le riprese verticali assume la sigla F4-S. Infine se alimentata dall’MB-23 (8 batterie) è nota come F4-E PRINCIPALI CARATTERISTICHE TECNICHE. Gamma sensibilità: ISO 25-5000 impostata automaticamente con le pellicole provviste di codifica DX  (da ISO 6 -6400 in manuale). Tempi di posa da 30 sec. a 1/8000, B e T, sincro X su 1/250 sec, otturatore verticale su piano focale con tendine in fibra di carbonio rinforzate, copertura mirino 100%, pentaprisma intercambiabile, display LCD, riavvolgimento pellicola automatico motorizzato o manuale (con la leva R1). Il sistema di messa a fuoco C consente in totale automatismo anche un preciso Focus Tracking (per soggetti in movimento a velocità costante). La F4 è dotata inoltre di due pulsanti anteriori uno per il blocco AE-L (esposizione) e l’altro AF-L (autofocus). La Nikon F4 , prodotta fino al 1997, nel 1996 viene rilevata dalla più leggera F5 che, sebbene dotata di un restyiling più moderno da cui originano anche le odierne forme delle Nikon professionali digitali, secondo diversi commentatori non ha aggiunto molto alla F4 che resta la vera traghettatrice delle reflex all’era moderna. La modernità però non le è stata affatto riconoscente. Infatti va detto che se al momento della sua immissione sul mercato la F4 costava la bellezza dell’equivalente di circa 8/9 mila euro attuali, oggi si trova sul mercato dell’usato a circa 140 dollari ( poco più di cento euro). Eppure questa fotocamera è in grado di utilizzare praticamente tutti gli obiettivi Nikon dal 1959 (inclusi quindi anche i non AI) ad oggi, compresi perfino i modelli G prodotti per le attuali reflex digitali Nikon (per intenderci quelli senza la ghiera del diaframma), ovviamente quest’ultimi solo in modalità P o S. Tornando per un attimo alle sue dimensioni ragguardevoli, eccola in un confronto con la mitica F3. Come appare evidente la F4 è un gigante in tutti i sensi. Il pulsante di scatto, superata la posizione L (blocco) consente di operare a scatto singolo (S), continuo 4 fts (CH), continuo 3,3 fts (CL), silenzioso a 1 fts (CS) e autoscatto (ritardo 10 sec). Coassiale col pulsante della correzione dell’esposizione c’è la leva per la scelta della modalità d’impiego: Manuale (M), Priorità di Diaframmi (A), di tempi (S), Programmato (P e PH), quest’ultimo detto programma d’azione particolarmente indicato con l’uso dei teleobiettivi. La F4 qui raffigurata è dotata del mirino standard DP20 tipo HP (high eyepoint), che può essere sostituito col mirino sportivo DA-20 oppure dal mirino a pozzetto DW- 20 oppure dal modello, sempre verticale ma dotato di lente per ingrandimento, DW-21. Nell’immagine (sopra) si può vedere sul pentaprisma DP- 20 sia il selettore delle tre modalità esposimetriche (spot, Matrix, media a prevalenza centrale) , che la rotellina per la correzione diottrica.  Il pentaprisma DP-20 è anche dotato di slitta a contatto caldo e contatti per i flash dedicati (SB-24, SB-22, SB-23, SB-20) La F4 in abbinamento con l’ SB-24 può sincronizzare sulla seconda tendina il lampo flash. CONCLUSIONI Come si evince la Nikon F4  rappresenta una pietra miliare nella storia delle fotocamere reflex. Possiamo dire che è stata il modello che ha portato il maggior numero di innovazioni tecniche mai introdotte contemporaneamente su una fotocamera. Metaforicamente parlando ha infranto la barriera del suono aprendo le porte all’era moderna. Precisa, robusta, affidabile, versatile nonché oltremodo massiccia ha finito per essere relegata nella vetrina dei trofei più importanti.   Potrebbe essere un ottimo affare per chi interpreta la fotografia in modo tradizionale, a condizione di non farsi intimidire né dalla mole né dal peso. Caracollare per ore con una F4 appesa al collo è un ottimo modo per sentire il bisogno di un lungo massaggio a fine giornata. E forse in questo va visto il suo breve passaggio commerciale, rispetto agli altri modelli professionali prodotti dalla Nikon. D’altra parte è stata progettata e costruita per essere un carro armato invincibile, in grado di affrontare e risolvere qualsiasi situazione con modalità assolutamente innovative.  Lo ha fatto circa trent’anni fa: una enormità di tempo se pensiamo alla veloce obsolescenza tecnologica che incombe sui prodotti di questo genere.   Ha introdotto novità ancora oggi utilizzate e questo andrebbe ricordato soprattutto a quanti si esaltano con la terminologia tecnica fotografica ignorandone la genesi e la strada che ha portato la fotocamere moderne a essere molto di più di uno strumento puramente meccanico. ©   S. Benvenga