www.bensaver.it L’OBIETTIVO IDEALE PER IL RITRATTO. Durante le lezioni che ho modo di curare presso il nostro fotoclub a favore dei nuovi iscritti, uno dei temi che emerge spesso è quello del ritratto. Gira e rigira, quasi tutti coloro che si appassionano alla fotografia finiscono prima o poi col cimentarsi nella ripresa dei volti. Bisognerebbe quindi partire da che cos’è il ritratto. Esistono vari punti di vista a riguardo. In questa sede ci basiamo sul principio che, in fotografia, “ Il ritratto deve mostrare, in modo fedele, la persona come individuo vivo e reale, mettendo in risalto la sua personalità e le sue caratteristiche.” Dal punto di vista strettamente tecnico nella fotografia ritrattistica vanno considerati diversi fattori: la posa, le luci, lo sfondo, l’angolo di ripresa, il tipo di obiettivo utilizzato. Per quanto qui ci riguarda, l’attenzione è volta solo sull’obiettivo. Un soggetto può essere sì ripreso con obiettivi di diverse lunghezze focali, sta di fatto però che non tutti sono idonei a conseguire lo scopo. Nel caso dei ritratto l’uso di un grandandolare ha come difetto precipuo quello di deformare i piani prospettici. Per sua stessa natura il grandandolare esalta il primo piano col risultato di riprodurre il naso più grosso e più lungo del reale, il viso a pera, le orecchie e gli zigomi allargati ed altre amenità di certo divertenti se si vuole scherzare sulla persona ritratta ma non certo ortodosse sotto il profilo della corretta raffigurazione. Il forte teleobiettivo , per converso, schiaccia i piani prospettici (creando il famoso “visone” da non confondere con il simpatico mustelide noto per la sua pelliccia). L’obiettivo ideale per i ritratti (restando nel campo del 35mm) è unanimemente considerato il mezzo tele: con una lunghezza focale grosso modo posta tra gli  80 ed i 100mm. In giustezza si ritiene esso sia l’85mm. Quest’ottica ha il pregio - unita alla sua compattezza e luminosità - di assicurare una corretta prospettiva del volto, con sue giuste proporzioni, senza deformazioni né compressioni Quasi tutte le case fotografiche hanno in catalogo un 85mm. La Nikon ne ha attualmente due in produzione (a cui si è aggiunto un terzo 85mm micro destinato alla macrofotografia): quello di focale 1,8 e quello di focale 1,4. Sono entrambe ottiche molto luminose ed ecellenti, con un angolo di campo di 28°30 e messa a fuoco minima a 85 cm. Storicamente parlando la Nikon produsse anche un ottimo e compatto 85mm f.2 (mod AI e AIS) sul finire degli anni 70. L’obiettivo 85mm 1,4 ha delle qualità intrinseche (che si fanno comunque pagare sia in termini di prezzo che di ingombro) decisamente notevoli. Progettato per un uso professionale, dotato di una imponente lente frontale e circa sei etti di peso, vanta una definizione eccellente già a tutta apertura ed un contributo dello sfocato (bokeh) di grande effetto. L’obiettivo (ça va sans dire) non deve essere visto solo come obiettivo da ritratto ma anche per riprese indoor (spettacoli o eventi sportivi al chiuso) in condizioni di scarsa luminosità per foto nitide e brillanti. Di questa straordinaria ottica ne sono state realizzate tre versioni: dalla prima AI del 1981 (7 lenti in 5 gruppi, passo filtri da 72mm), alla seconda AF D IF (autofocus con lenti a bassa dispersione, trattamento mutistrato e messa a fuoco interna ) del 1995 con 9 lenti in 8 gruppi, passo filtri 77mm, per giungere alla terza AFS G del 2010 ( motore interno silenzioso e assenza ghiera diaframmi, gestiti come tutte le ottiche G dalle moderne fotocamere digitali) con 10 lenti in 9 gruppi, passo filtri 77mm. Quest’ultima è la più imponente delle tre. Di fatto, qualunque versione si impieghi, sotto il profilo strettamente ottico, siamo di fronte ad un obiettivo di qualità elevatissima, ritenuto uno dei migliori in assoluto dell’intera produzione Nikon. Nella foto si può ammirare una squisita caratteristica dell’obiettivo: un diaframma pressoché perfettamente circolare che rappresenta la migliore garanzia per immagini pulite e nitide, prive di fastidiosi effetti. Un 85mm fisso non dovrebbe mai mancare nella borsa di un fotografo che fa del ritratto uno dei suoi campi di battaglia preferiti. Ovviamente, nel caso si usino ottiche DX (non FX a fromato pieno, full frame) ci si potrebbe dotare di un 50mm 1,4 che equivale ad un75mm, risparmiando in termini di costo e di ingombro, dato che l’85mm nel formato DX equivarrebbe ad un 135mm circa. Abbiamo visto che ci sono due versioni di diversa lumisosità: f:1,8 e f:1,4. Vale la pena di spendere molto di più per dotarsi della versione più luminosa che guadagna “solo” 2/3 di diaframma e che pesa molto di più? Dipende dall’uso che se ne fa e se - per vocazione - si ama spaccare il capello in quattro. L’ottica meno luminosa costa meno, è più leggera e nell’uso generale va ottimamente. A diaframmi centrali probabilmente le differenze con il fratello più luminoso sono difficilmente riscontrabili su immagini non fortemente ingrandite. L’85mm 1,4 è stato progettato un uso più professionale, per immagini in cui non possono esserci compromessi di alcun tipo e laddove è richiesta la massima prestazione qualitativa anche nelle riprese a tutta apertura. In questo campo ogni soldo speso viene restituito in termini di nitidezza, pulizia, plasticità. Diamo uno sguardo alle altre case. La Canon ha in catalogo un 85 f:1,2 L USM davvero enorme, pesante (circa 1 kg) ma di grande qualità, con AF un pelino lenta e con messa a fuoco minima a 95cm. Anche la Zeiss produce (sia per Nikon per per Canon) uno strepitoso Planar 85mm f:1.4, manual focus, prodotto dalla Cosina in Giappone. Assolutamente magnifica la costruzione meccanica e la solidità di questo campione. Anche la Pentax ha in catalogo un Takumar 85mm 1,4, obiettivo - comunque di qualità - ma su cui si leggono pareri non unanimi. Infine: la Sigma, produttrice di terze parti ha da poco in catalogo un 85mm 1,4 EX HSM. Costa circa metà degli originali ma non sappiamo onestamente dire quanto valga rispetto ad essi. Diciamo che quando si decide di orientarsi verso un obiettivo di questa specie, per la sua particolarità e qualità, in genere si tende a stare su prodotti originali che conservano un loro valore anche nel tempo e nel caso si decidesse di rivenderli. CONCLUSIONI: L’85mm f.1,4 Nikon è uno dei punti di riferimento mondiali nella sua categoria. Possiamo definirlo l’obiettivo campione su cui raffrontarsi. Equilibrato nei volumi e nel peso, di ottima fattura, solido, con prestazioni ottiche superlative, si comporta bene in ogni circostanza. Le immagini sono di grande qualità e finemente dettagliate. Costa, è vero, ma assicura risultati adeguati e conserva il suo valore, anche economico, negli anni. ©   S. Benvenga