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L’OBIETTIVO IDEALE PER IL RITRATTO.
Durante le lezioni che ho modo di curare presso il
nostro fotoclub a favore dei nuovi iscritti, uno dei temi
che emerge spesso è quello del ritratto.
Gira e rigira, quasi tutti coloro che si appassionano alla
fotografia finiscono prima o poi col cimentarsi nella
ripresa dei volti.
Bisognerebbe quindi partire da che cos’è il ritratto.
Esistono vari punti di vista a riguardo. In questa sede
ci basiamo sul principio che, in fotografia, “ Il ritratto
deve mostrare, in modo fedele, la persona come
individuo vivo e reale, mettendo in risalto la sua
personalità e le sue caratteristiche.”
Dal punto di vista strettamente tecnico nella fotografia
ritrattistica vanno considerati diversi fattori: la posa, le
luci, lo sfondo, l’angolo di ripresa, il tipo di obiettivo
utilizzato.
Per quanto qui ci riguarda, l’attenzione è volta solo
sull’obiettivo. Un soggetto può essere sì ripreso con
obiettivi di diverse lunghezze focali, sta di fatto però
che non tutti sono idonei a conseguire lo scopo.
Nel caso dei ritratto l’uso di un grandandolare ha come
difetto precipuo quello di deformare i piani prospettici.
Per sua stessa natura il grandandolare esalta il primo
piano col risultato di riprodurre il naso più grosso e più
lungo del reale, il viso a pera, le orecchie e gli zigomi
allargati ed altre amenità di certo divertenti se si vuole
scherzare sulla persona ritratta ma non certo
ortodosse sotto il profilo della corretta raffigurazione.
Il forte teleobiettivo , per converso, schiaccia i piani
prospettici (creando il famoso “visone” da non
confondere con il simpatico mustelide noto per la sua
pelliccia).
L’obiettivo ideale per i ritratti (restando nel campo del
35mm) è unanimemente considerato il mezzo tele: con
una lunghezza focale grosso modo posta tra gli 80 ed
i 100mm. In giustezza si ritiene esso sia l’85mm.
Quest’ottica ha il pregio - unita alla sua compattezza e
luminosità - di assicurare una corretta prospettiva del
volto, con sue giuste proporzioni, senza deformazioni
né compressioni
Quasi tutte le case fotografiche hanno in catalogo un
85mm. La Nikon ne ha attualmente due in produzione
(a cui si è aggiunto un terzo 85mm micro destinato
alla macrofotografia): quello di focale 1,8 e quello di
focale 1,4.
Sono entrambe ottiche molto luminose ed ecellenti,
con un angolo di campo di 28°30 e messa a fuoco
minima a 85 cm.
Storicamente parlando la Nikon produsse anche un
ottimo e compatto 85mm f.2 (mod AI e AIS) sul finire
degli anni 70.
L’obiettivo 85mm 1,4 ha delle qualità intrinseche (che
si fanno comunque pagare sia in termini di prezzo che
di ingombro) decisamente notevoli. Progettato per un
uso professionale, dotato di una imponente lente
frontale e circa sei etti di peso, vanta una definizione
eccellente già a tutta apertura ed un contributo dello
sfocato (bokeh) di grande effetto.
L’obiettivo (ça va sans dire) non deve essere visto solo
come obiettivo da ritratto ma anche per riprese indoor
(spettacoli o eventi sportivi al chiuso) in condizioni di
scarsa luminosità per foto nitide e brillanti.
Di questa straordinaria ottica ne sono state realizzate tre
versioni: dalla prima AI del 1981 (7 lenti in 5 gruppi, passo
filtri da 72mm), alla seconda AF D IF (autofocus con lenti a
bassa dispersione, trattamento mutistrato e messa a fuoco
interna ) del 1995 con 9 lenti in 8 gruppi, passo filtri
77mm, per giungere alla terza AFS G del 2010 ( motore
interno silenzioso e assenza ghiera diaframmi, gestiti come
tutte le ottiche G dalle moderne fotocamere digitali) con 10
lenti in 9 gruppi, passo filtri 77mm.
Quest’ultima è la più imponente delle tre.
Di fatto, qualunque versione si impieghi, sotto il profilo
strettamente ottico, siamo di fronte ad un obiettivo di
qualità elevatissima, ritenuto uno dei migliori in assoluto
dell’intera produzione Nikon.
Nella foto si può ammirare una squisita caratteristica
dell’obiettivo: un diaframma pressoché perfettamente
circolare che rappresenta la migliore garanzia per immagini
pulite e nitide, prive di fastidiosi effetti.
Un 85mm fisso non dovrebbe mai mancare nella borsa di
un fotografo che fa del ritratto uno dei suoi campi di
battaglia preferiti. Ovviamente, nel caso si usino ottiche DX
(non FX a fromato pieno, full frame) ci si potrebbe dotare di
un 50mm 1,4 che equivale ad un75mm, risparmiando in
termini di costo e di ingombro, dato che l’85mm nel
formato DX equivarrebbe ad un 135mm circa.
Abbiamo visto che ci sono due versioni di diversa
lumisosità: f:1,8 e f:1,4. Vale la pena di spendere molto di
più per dotarsi della versione più luminosa che guadagna
“solo” 2/3 di diaframma e che pesa molto di più?
Dipende dall’uso che se ne fa e se - per vocazione - si ama
spaccare il capello in quattro. L’ottica meno luminosa costa
meno, è più leggera e nell’uso generale va ottimamente. A
diaframmi centrali probabilmente le differenze con il fratello
più luminoso sono difficilmente riscontrabili su immagini
non fortemente ingrandite.
L’85mm 1,4 è stato progettato un uso più professionale, per
immagini in cui non possono esserci compromessi di alcun
tipo e laddove è richiesta la massima prestazione
qualitativa anche nelle riprese a tutta apertura.
In questo campo ogni soldo speso viene restituito in termini
di nitidezza, pulizia, plasticità.
Diamo uno sguardo alle altre case. La Canon ha in catalogo
un 85 f:1,2 L USM davvero enorme, pesante (circa 1 kg)
ma di grande qualità, con AF un pelino lenta e con messa a
fuoco minima a 95cm. Anche la Zeiss produce (sia per
Nikon per per Canon) uno strepitoso Planar 85mm f:1.4,
manual focus, prodotto dalla Cosina in Giappone.
Assolutamente magnifica la costruzione meccanica e la
solidità di questo campione. Anche la Pentax ha in catalogo
un Takumar 85mm 1,4, obiettivo - comunque di qualità -
ma su cui si leggono pareri non unanimi. Infine: la Sigma,
produttrice di terze parti ha da poco in catalogo un 85mm
1,4 EX HSM. Costa circa metà degli originali ma non
sappiamo onestamente dire quanto valga rispetto ad essi.
Diciamo che quando si decide di orientarsi verso un
obiettivo di questa specie, per la sua particolarità e qualità,
in genere si tende a stare su prodotti originali che
conservano un loro valore anche nel tempo e nel caso si
decidesse di rivenderli.
CONCLUSIONI: L’85mm f.1,4 Nikon è uno dei punti di
riferimento mondiali nella sua categoria. Possiamo definirlo
l’obiettivo campione su cui raffrontarsi. Equilibrato nei
volumi e nel peso, di ottima fattura, solido, con prestazioni
ottiche superlative, si comporta bene in ogni circostanza.
Le immagini sono di grande qualità e finemente dettagliate.
Costa, è vero, ma assicura risultati adeguati e conserva il
suo valore, anche economico, negli anni.
© S. Benvenga